Terreni svenduti a Furnari, l'Avvocatura dello Stato chiede i danni ai funzionari del Genio Civile

Terreni svenduti a Furnari, l’Avvocatura dello Stato chiede i danni ai funzionari del Genio Civile

Redazione Tirreno

Terreni svenduti a Furnari, l’Avvocatura dello Stato chiede i danni ai funzionari del Genio Civile

Tag:

martedì 13 Settembre 2016 - 11:12

I difensori hanno confermato che la valutazione del terreno in questione era di 368.426,36 euro, e non di circa 4000 come stimato dagli impiegati del Genio Civile. La presa di posizione è ancora più importante perchè arriva da un organo che, inizialmente, aveva difeso la legittimità della compravendita

Continua a regalare sorprese la vicenda dei terreni demaniali svenduti a Furnari. La denuncia del sindaco Mario Foti alle Iene ha sollevato un caso di portata regionale; oggi, arriva la notizia che anche l’Avvocatura dello Stato, che difende proprio l’assessorato regionale all’Economia nelle indagini in corso, ha chiesto ”l’annullamento del contratto di compravendita con i privati con la conseguente dichiarazione della nullità e/o l’annullabilità dell’atto di compravendita (…) adottando le statuizioni conseguenziali, anche sotto il profilo restitutorio”.

La vicenda Nel 2012 Loredana Giuffrè e Federico Scardino chiedono al demanio di Milazzo la concessione di un terreno demaniale a Furnari. La richiesta non avrà esito. Due anni dopo, a richiedere in concessione lo stesso terreno sono Scardino e Franca La Rocca. E, stavolta, le cose vanno diversamente. I due ottengono una stima del prezzo da pagare per la concessione, fissato in 3944,80 euro, da parte del Genio Civile, nella persona del dirigente Antonella Giuffrè. “La stima” – sottolinea il sindaco Foti – “è stata in qualche modo divinata dalla Giuffrè, visto che il terreno risulta ceduto 45 giorni prima della sua valutazione, e alla stessa identica cifrà”.

Ma questa è solo una delle contraddizioni che emergono dalla vicenda. “Quella che era inizialmente una concessione si è poi trasformata in un atto di vendita di un terreno che, secondo le stime dei periti, vale oltre 350.000 euro” – spiega ancora Foti – “per questo abbiamo pensato a un’anomalia nelle procedure adottate dai funzionari regionali”. Da parte della Regione non è stata data alcuna pubblicità alla volontà di cedere il terreno, sul quale il Comune di Furnari gode del diritto di prelazione. “E certamente siamo interessati a rilevarlo” – conferma il primo cittadino – “se ce ne verrà data l’opportunità. Ma non accetteremo uno scippo ai danni di tutta la comunità furnarese da parte di pochissimi privati”.

La posizione dell’Avvocatura A seguito della denuncia di Foti, il governatore Crocetta aveva annunciato delle verifiche interne, per verificare l’esistenza di una “cricca” che gestisse in maniera anomala la compravendita di beni demaniali. L’iniziativa di Crocetta era stata però seguita dalla presa di posizione dell’Avvocatura dello Stato, che si era pronunciata per la regolarità delle procedure adottate. Una posizione che aveva sorpreso lo stesso sindaco di Furnari.

Oggi, anche l’Avvocatura torna sui suoi passi. “A seguito del riesame operato in ordine al corretto ammontare del prezzo di vendita dell’immobile, il Servizio Ufficio del Genio Civile di Messina ha accertato che l’effettivo valore venale del terreno è pari ad Euro 368.426,36. Pertanto la commissione dei predetti illeciti, nell’ambito della procedura di determinazione del prezzo inerente la vendita del compendio, legittima l’Amministrazione regionale alla tutela delle proprie ragioni sia in sede civile che in ambito penale”.

E, come ulteriore conseguenza, l’assessorato regionale all’Economia ha adottato il provvedimento di annullamento del DDS 2932/2014, con il quale si era proceduto all’approvazione del contratto di compravendita stipulato con gli “acquirenti” del terreno. “Trattandosi di alienazione intrinsecamente viziata della illecita determinazione del prezzo di alienazione, questo è da ritenersi comunque nullo o annullabile” – scrive l’assessorato.

L’Avvocatura conclude dunque chiedendo l’annullamento definitivo dell’atto di compravendita e la condanna di Federico Scardino e Franca La Rocca “al risarcimento dei danni, patrimoniali e non patrimoniali, subiti a seguito della condotta illecita dagli stessi posta in essere, il cui ammontare sarà determinato, anche in via equitativa, in corso di causa”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007