I consiglieri Pontillo e Franchina riaccendono i riflettori sul degrado urbano della città.

I consiglieri Pontillo e Franchina riaccendono i riflettori sul degrado urbano della città.

Giuseppe Giarrizzo

I consiglieri Pontillo e Franchina riaccendono i riflettori sul degrado urbano della città.

mercoledì 18 Aprile 2012 - 11:50

“Doveroso procedere con le opportune ordinanze per la salvaguardia della salute pubblica e del decoro ambientale ed urbano”.

Con una lettera inviata al sindaco di Patti, all’assessore al Territorio e Ambiente, al dirigente dell’UTC e al dirigente dell’Area Polizia Municipale, i consiglieri di opposizione Pontillo e Franchina hanno evidenziato la necessità di porre in essere con urgenza la manutenzione e la pulizia dei terreni incolti e abbandonati presenti nel centro abitato di Patti.
Ai ruderi danneggiati dal terremoto del ’78 e dai bombardamenti del ’43 si sommano, infatti, svariati luoghi trascurati ormai da molto tempo, i quali, a causa dell’incuria e dello stato di abbandono da parte dei privati e del pubblico, sono sommersi da cumuli di macerie e rifiuti di ogni genere: habitat perfetti per la crescita di arbusti ed erbe infestanti ed allergizzanti che inevitabilmente costituiscono nicchie di proliferazione di animali potenzialmente nocivi e infettivi come ratti, zecche, zanzare, gatti e cani randagi.
Innumerevoli gli spazi urbani segnalati, tra cui il rudere “dell’antico ospedale” di San Michele (Lazzaretto); il rudere “del Vecchio Macello” (Via due giugno) e quelli siti nelle vie Garibaldi, Gatto Ceraolo, Santa Rosa, XX Settembre, Vescovo Natoli, Padre Pio e nei quartieri Polline e Vallone, evidenziati come “zone rosse” in una cartografia allegata alla nota.
“La manutenzione e la pulitura dei luoghi attualmente in stato di abbandono – si legge nella nota di Pontillo e Franchina – non è solo una questione estetica ma, soprattutto, è fondamentale per la salvaguardia della salute dei cittadini, con particolare riferimento alle categorie più deboli, specie bambini ed anziani”, i quali, risiedendo nella vicinanza di aree non adeguatamente curate e mantenute, “sono a forte rischio sanitario, in quanto alcune “patologie infettive e allergiche” si sviluppano nel verde non curato per la prolificazione di una grandissima varietà di piante selvatiche con poteri allergizzanti (specie la parietaria)”.
Per scongiurare qualsiasi pericolo per la salute dei cittadini i due consiglieri hanno invitato chi di competenza a far rispettare gli obblighi normativi per la cura e lo sfalcio dei fondi incolti, facendo presente che la regolamentazione dell’attività di pulizia dei terreni deve essere assunta dal comune per motivi di igiene, sicurezza urbana, incolumità pubblica, prevenzione del rischio incendi e sicurezza della circolazione stradale, “che costituiscono – hanno spiegato Pontillo e Franchina – i principali criteri di misura della vivibilità, nonché elementi essenziali per la promozione e lo sviluppo della comunità”.

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