Gac "Golfo di Patti": via libera dal consiglio comunale

Gac “Golfo di Patti”: via libera dal consiglio comunale

Giuseppe Giarrizzo

Gac “Golfo di Patti”: via libera dal consiglio comunale

mercoledì 21 Novembre 2012 - 19:11

Il civico consesso pattese approva lo statuto della nuova società consortile. Riconosciute le potenzialità del nuovo Gruppo di Azione Costiera, strumento per il rilancio del settore pesca nel golfo di Patti. Prossimo passo la nomina del Cda.

Patti – Alla fine è arrivato anche l’ok del Consiglio Comunale, espressosi favorevolmente sulla proposta di approvazione dello statuto del Gruppo di Azione Costiera “Golfo di Patti”. Un coro unanime che ha di fatto dato il via libera ufficiale alla partecipazione dell’ente di Palazzo dell’Aquila alla nuova società consortile di cui Patti è comune capofila, consentendo al sindaco Mauro Aquino di impegnare i 2mila cinquecento euro necessari ad onorare la quota di sottoscrizione al Gac. «Questa amministrazione, con il sostegno del Consiglio Comunale, ha profuso enormi sforzi» ha dichiarato il primo cittadino, che ha aggiunto: «Il Piano di Sviluppo Locale scaturito dalla sinergia tra gli otto comuni ricompresi nell’area costiera che si estende da Gioiosa Marea a Milazzo, insieme alla Provincia Regionale di Messina, al Consorzio di Gestione e Ripopolamento Ittico e agli operatori del settore, prevederà una serie di azioni che si snoderanno a beneficio di chi opera nella filiera del pescato e di tutti i cittadini, considerato che sono previsti interventi strutturali e di ricaduta turistica». Un’occasione per generare economia, ricchezza e occupazione a partire da nuove opportunità di sviluppo che, grazie al finanziamento di 2milioni 27mila euro, dovrebbero incoraggiare nuove attività di pesca-turismo e implementare sistemi in grado di accorciare la filiera, abbattendo i costi e aprendo un mercato più favorevole sia agli addetti al settore che ai consumatori. Tra le proposte più interessanti, la creazione di una mini catena di “fast fish” che consenta ai pescatori l’apertura di chioschi per la vendita del pescato lungo le spiagge. E poi sostegni concreti alla riconversione delle imbarcazioni, interventi strutturali sulle passerelle di approdo e azioni di ripulitura dei fondali. Fin qui sembra che le premesse ci siano tutte. A riconoscerlo anche il presidente del Consiglio Comunale Giorgio Cangemi: «Tutte le perplessità che accomunavano parecchi consiglieri sono state superate: a contendersi la presidenza non saranno soggetti politici ma i privati, inoltre al Cda non spetterà alcun compenso» ha detto la seconda carica istituzionale del comune, che ha parlato di un’ottima iniziativa «che va sposata, incoraggiata e sganciata da ogni sorta di riserva mentale, nella consapevolezza che questa è la strada giusta che dobbiamo intraprendere per intercettare i fondi comunitari». All’iniziativa si guarda con ottimismo anche dall’opposizione. Per Prinzi, esponente del gruppo Consumatori, si tratta di «un passaggio molto importante e significativo. L’auspicio è che possano capitalizzarsi le risorse già assegnate al fine di restituire dignità a un settore che fino a qualche decennio fa era motivo di vanto e di lustro per la cittadina. Speriamo che questo sforzo non sia vanificato da chi avrà l’onore di gestire e indirizzare queste somme». Per Franchina, esponente del gruppo Venuto, «il Gac non è il solito carrozzone. Rappresenta piuttosto una via d’uscita per l’intera categoria dei pescatori, che oggi continua a navigare nelle acque agitate della crisi economica». Un’iniezione di fiducia è arrivata anche da Tripoli, consigliere dell’area Gullo: «Abbiamo votato favorevolmente perché riteniamo che il Gac sia un’opportunità non indifferente per lo sviluppo economico e imprenditoriale del settore pesca. Tuttavia abbiamo invitato il sindaco a nominare un componente del Cda che sia slegato da logiche di partito. Auspichiamo una nomina propulsiva, che sia adeguata a ricoprire una carica di questa importanza». Insomma bando ai condizionamenti, lascerebbe intendere Tripoli, soprattutto se a premere in questo senso dovesse essere qualche “assessore mancato”. Ipotesi categoricamente scartata da Aquino, il quale ha assicurato che si ispirerà al buon senso indicando una personalità di sicura competenza e che ha fattivamente contribuito alla nascita della società consortile.

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