Per il ponte sullo Stretto "il vento non sarà mai un problema"

Per il ponte sullo Stretto “il vento non sarà mai un problema”

Giuseppe Fontana

Per il ponte sullo Stretto “il vento non sarà mai un problema”

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lunedì 22 Aprile 2024 - 16:00

In commissione gli ingegneri Diana e Devifranceschi hanno spiegato: "I test fatti con velocità superiori, resisterebbe anche ai tifoni"

MESSINA – Il vento “non sarà mai il problema del ponte sullo Stretto“. Le rassicurazioni sulla sicurezza dell’opera sono state date durante la Commissione ponte, presieduta da Pippo Trischitta, dagli ospiti: l’ingegnere Achille Devitofranceschi, il professor Giorgio Diana in collegamento da Milano e l’ingegnere Alessandro Piccareta (con loro anche Antonio Campagna della Stretto di Messina spa). Lunghissima e molto tecnica la discussione in aula, portata avanti soprattutto da Diana e Devitofranceschi, con accenni storici, numeri e termini specifici.

Diana: “La velocità di progetto molto più elevata di quanto registrato”

Ma la parte principale si è forse toccata nella prima metà di discussione, quando si è parlato dei test e della velocità del vento a cui resisterebbe il ponte. Giorgio Diana ha iniziato con un breve excursus della propria carriera e poi ha spiegato: “Il vento ha una velocità media di 60 metri al secondo ed è la velocità media più alta presa in considerazione per i ponti. In Giappone stanno progettato un ponte con lo stesso impalcato di quello di Messina e pur avendo i tifoni hanno fatto studi basandosi su 50 metri al secondo. Noi senza tifoni abbiamo aumentato. La velocità di progetto significa che il Ponte non deve avere problemi di nessun tipo fino a questa velocità. In effetti sullo Stretto la velocità massima mai registrata ha una media a Punta Faro, registrata nel 2010, è stata di 30 metri al secondo. Le raffiche sono arrivate a 40 metri al secondo. Per dirvi che la velocità di progetto è molto elevata rispetto alla massima mai registrata”.

“I problemi sono diversi – ha proseguito -, suddivisi in diverse categorie: i carichi statici; l’instabilità ad un grado di libertà, quello per cui è crollato il ponte negli Stati Uniti; l’instabilità da flutter, che è il problema di oggi dei ponti, il moto verticale del ponte accoppiato al moto torsionale”. Concentrandosi sul flutter ha spiegato: “Quando c’è vento e l’impalcato ruota, la struttura, cioè le funi portanti e tutto il resto, contrastano la rotazione con le reazioni elastiche per riportarlo alla situazione precedente”.

Devitofranceschi: “Ponte studiato per resistere”

Devitofranceschi ha aggiunto: “Il flutter è il mostro nero dei ponti sospesi e il Ponte sullo Stretto di Messina è stato studiato per resistere molto bene. Abbiamo fatto degli studi sul vento nell’area di Messina e per vent’anni abbiamo tenuti aperti gli anemometri, tenendo anche in conto alcune stazioni meteorologiche. Abbiamo trovato che la velocità del vento, quella che chiamiamo la velocità di progetto, a cui deve resistere è 60 metri al secondo. Fondamentalmente il progetto è tarato affinché tutto il sistema regga fino a 60 metri al secondo, anche se il Ponte ha una resistenza totale fino a 54 metri al secondo di velocità media, cioè non sentirà totalmente niente”.

“Potrebbe resistere ai tifoni del Pacifico”

E ancora: “Le prestazioni del flutter sono brillanti e decisamente superiori a ciò che serve. Perché questa velocità di 54 metri al secondo ricorrerà con una probabilità molto forte soltanto una volta ogni 2mila anni. Non ogni 200 anni. Sono solo elaborazioni statistiche perché nessuno ha mai misurato niente di simile nel bacino del Mediterraneo. Il ponte sostanzialmente potrebbe reggere ai tifoni del Pacifico. Non saranno mai il vento o il flutter il problema del ponte”.

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10 commenti

  1. Il ponte forse reggerà. Le auto che passeranno saranno trasportate da Eolo direttamente oltre la Sila

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  2. Costruitelo nel Pacifico che è meglio!

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  3. I grandi tecnici non hanno riscontrato se a quella velocità di vento possono attraversare i veicoli, automobil,autoarticolati e treni ;ma solo che il ponte non crollerà .Treni che attraversano un ponte di km.1,400 ancora non sono stati costruiti.

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  4. Ancora non si vuole capire che non è il vento il problema ma il ponte stesso.

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  5. non ce ne frega niente del vento il ponte puo resistere a tutto non avete ancora capito che questo ponte di m… non lo vogliamo

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  6. Risulta dalle dichiarazioni che l’altezza del mostro sarà 65 metri, ma in assenza di convogli ferroviari arriverà a 71. Quindi in caso di vento avremo l’altalena più alta del mondo, con auto e Tir che balleranno la tarantella. E per fare passare una nave si fermeranno i treni(ma quali, se non ce ne stanno più? Il ministro parla di 60 treni al giorno….oggi ne passano tre, più o meno. ). Oppure si ferma la nave e passa il treno. Faranno il tocco?

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  7. Meno male che gli esperti ci tranquillizzano, avevo pensato che quando sullo stretto soffia il vento di canale ( in gerco dei pescatori la rifunnitina) il ponte veniva chiuso.
    Vento che generalmente soffia 4 mesi l’anno.

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  8. COGITO ERGO SUM 23 Aprile 2024 09:44

    Certo, rispetto il parere tecnico dell’Ingegnere, ma : 1 ) cosa succederebbe, piu’ precisamente, ai veicoli ed ai treni che si trovassero a passare sul Ponte, in caso di vento forte, restano nelle corsie e sui binari, oppure, vengono spostati trasversalmente, andando a finire sulle corsie di senso di marcia opposto ???? ; 2) quali sono gli effetti dei lavori di scavo sotterraneo sui sovrastanti edifici delle zone centrali di Messina (area Via TOMMASO CANNIZZARO alta) ?
    Ecco le due domande che, al posto del Consigliere Calabrò, IO AVREI POSTO a quell’ingegnere, così abile nella chiosa.
    Ma in tutti casi : non mi scaldo piu’ di tanto su questo argomento. Resto piuttosto dell’idea che non sia poi tanto imminente la costruzione del Ponte (infatti, e’ noto che le tecniche costruttive evolvono nel tempo, magari determinando la ricerca e lo sviluppo di nuovi materiali di costruzione). Infine penso che il problema resti essenzialmente di natura politica (come avviene per tutte le democrazie) .Per esser piu’ chiari : mi chiedo se, dopo le prossime Europee, la pressione politica PRO PONTE, manterrà gli stessi livelli di adesso, oppure andrà scemando nel tempo, soprattutto … in caso di débâcle o minimo successo della Lega, e mi auguro al contempo che, invece, aumenti quella NO PONTE, favorendo lo sviluppo e l’attuazione di diverse filosofie e progetti, maggiormente in sintonia con i bisogni del nostro territorio e della nostra gente. E non penso, infine, che sia un male discutere con passione (ma col massimo rispetto, SEMPRE, delle idee altrui) , insieme, su questi temi : anzi lo vedo anche come un momento di crescita per tutti noi.

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  9. Ma perché ora il vento è un problema? Begli ingegneri se progettano un Ponte che non regge al vento. Ma questa me la chiamate notizia fra le mille priorità Prima del ponte mi parlate di vento

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  10. La stessa cosa l’ho sentita dire per i terremoti, addirittura uno ha perfino detto che resisterebbe a qualsiasi terremoto,eppure chi lo ha progettato dice massimo 7.1,e forse c’è una ragione.
    Poi ho sentito dire che a Messina non si possono verificare terremoti così forti.
    Assurdo,il fatto che non ne abbiamo memoria non vuole dire che non si possano verificare anche di più forti;questo ponte quindi è più una sfida dell’arroganza e spavalderia umana, che una certezza scientifica.

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