Dopo il corteo antifascista, occupato il Teatro in Fiera

Dopo il corteo antifascista, occupato il Teatro in Fiera

Eleonora Corace

Dopo il corteo antifascista, occupato il Teatro in Fiera

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sabato 15 Dicembre 2012 - 16:58

Circa un'ora dopo la conclusione della Street Antifascista della mattinata, i manifestanti sono entrati nel Teatro in Fiera, abbandonato da circa vent'anni. Previste per stasera performance e musica. LA GALLERY DI STURIALE

Occupato il teatro in Fiera. Si è concluso in questo modo il corteo regionale antifascista. Si sono raggruppati, come dichiarato, a Piazza Antonello, questa mattina dalle dieci. La manifestazione è iniziata con un’oretta di ritardo per aspettare i compagni che sono giunti, oltre che dalla provincia – Barcellona e Milazzo in testa – anche da Catania, Palermo e da Reggio Calabria. Così, sound system in testa, hanno sfilato per la XXIV Maggio fino a Piazza Castronovo, dietro lo striscione che scandisce lo slogan dell’iniziartiva: “Le strade sono di chi ama”. Realizzato appositamente dall’artista messinese Mauro Kuma. Nelle tappe del percorso degli attori hanno recitato brani di Albert Camus, del poeta Brecht e dello scrittore Erri De Luca. L’equazione da parte degli artisti è semplice quanto incisiva: la cultura è libertà e amore per il prossimo, l’ignoranza è autoritarismo e quindi fascismo. Dai microfoni è stato più volte ribadito il no al fascismo incarnandolo nel no all’omofobia e al razzismo. I membri dell’Arci Thomas Sankara di Messina hanno sottolineato che la lotta al razzismo e alla xenofobia è un dovere di tutti. In quello stesso momento alle finestre della sede messinese dell’Arci faceva bella mostra di sé uno striscione con su scritto: “Nessun uomo è illegale!”. A rappresentanza della comunità Lgbt ha manifestato l’Arcigay Makwan Messina. E poi tantissimi giovani, di movimenti, associazioni o partiti. Per ricordare i principi della resistenza e dire no al fascismo di ieri, ma soprattutto di oggi. “I fascisti trovano spazio durante i periodi di crisi economica come questo” – spiega Antonio Currò della sezione Messinese di Rifondazione Comunista- “Dobbiamo vigilare per uscire dalla crisi senza derive reazionarie”. Renato Accorinti ha partecipato alla manifestazione con il libro della costituzione in mano. “E’ la risposta più giusta a tutta questa storia”, spiega. Lungo il percorso facce stupite ma anche gente pronta con le bandiere rosse ai balconi. I manifestanti hanno più volte esternato la loro indignazione all’idea che per le vie della nostra città sfili in corteo un partito di esplicita derivazione fascista e di dichiarati intenti razzisti e omofobi. “Sfilano i fasci nel salotto buono della città” ironizzano dalla piazza, riferendosi alla decisione della Questura di riservare il percorso migliore a Forza Nuova. Tra musica e performance la manifestazione si è conclusa senza incidenti a Piazza Castronovo, verso le due del pomeriggio. Ma chiuso un capitolo se ne è aperto immediatamente un altro. Verso le tre un gruppo di attivisti ha fatto irruzione nel Teatro in Fiera – chiuso e abbandonato dal 1995. “Apriamo oggi uno spazio da troppo tempo sottratto alla collettività”, recita così il volantino che alcuni di loro distribuiscono ai passanti, ricevendone la piena solidarietà. “Fate bene, lottate!” esorta un anziano signore che non perde l’occasione di entrare nel teatro a dare un’occhiata. Dentro c’è, inaspettatamente, acqua e luce. La sala sembra essere sopravvissuta ad un’apocalisse. Buona la galleria, completamente sommersa dalle macerie la platea. Quel che resta del soffitto è interrotto da un cratere enorme. È ciò che rimane di uno spazio che ha vissuto i tempi d’oro della Fiera Campionaria di Messina. Lasciato morire nell’indifferenza. Una sorte condivisa da tante, troppe cose belle dalla nostra città. Una sorte che va arginata e invertita per impedire che tutto venga risucchiato nel vuoto di polvere accumulata e calcinacci caduti. Almeno, così la pensano i manifestanti che hanno riaperto il Teatro. L’hanno chiamato “un regalo per l’intera città di Messina”. Immediata è arrivata la solidarietà del Teatro Valle Occupato. Dal corteo blindato di Forza Nuova, intanto, arrivato alla Camera di Commercio, si alzano cori di scherno: “Dove sono gli antifascisti?”. Ma gli antifascisti hanno altro da fare. Fedeli alla linea, è il caso di dirlo, di evitare lo scontro per non ridurre gli ideali che animano la loro protesta ad una lite tra tifoserie, si armano di scope e ramazze per pulire il pezzo di città riportato alla luce. Previste per stasera dalle sette performance e musica. Il Teatro in Fiera, rivive. Almeno per oggi. (Eleonora Corace)

7 commenti

  1. anche io voglio ribadire: “L’ITALIA è NEL CAOS!! POTERE A FORZA NUOVA!”, così come recitava quello striscione

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  2. un sindaco è per tutti quindi Accorinti si è fatto…..fuori !!

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  3. Tutta la solidarietà agli occupanti, ma i commenti come quello del topo di fogna che mi ha preceduto non dovrebbero essere contrari alle regole del post? O in questi spazi si può blaterare di tutto?

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  4. 'NDDRIA CAMBRIA 16 Dicembre 2012 06:49

    “la cultura è libertà e amore per il prossimo,
    l’ignoranza è autoritarismo e quindi fascismo”
    L’AUTORITARISMO NON E’ SOLO fascismo MA OGNI FORMA DI DITTATURA,
    E’QUINDI fascismo ma anche comunismo!!!!!!!!!!!

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  5. Assurdo che esistano ancora i fascisti o gente che sembra uscita da una finestra spazio/temporale del passato e di colpo si ritrovi nel 2012 ,non si rendano conto che il mondo è cambiato in modo veloce e chi non si adatta scompare, è la storia, che non hanno letto ne studiato, che lo insegna.Ma che questa gente vada a studiare in modo da usare ciò che madre natura gli ha dato, almeno lo spero, i neuroni, troppo a lungo spenti!!!

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  6. gli elettori di genovose

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  7. Il corte di FN era contro l’Europa delle banche,contro la tecnocrazia;contro il SIGNORAGGIO(i compagni di questo non ne parlano?).
    Nessuno slogan omofobo o razzista.SONO TUTTE STRUMENATIZZAZIONI da parte della sinistra antagonista.E’ pure giusto che anche loro abbiano i loro 10 minuti di notorietà.
    Vanno dal questore a piangere per fare vietare un corteo e con l’occasione raccolgono massa utile per occupare il teatro(che in realtà ,se non verrà sgomberato prima,diventerà un laboratorio politico!).
    Ultima puntualizzazione,Renato Accorinti:non sono sulla sua stessa linea politica,ma lo rispettavo fin ad ieri come uomo e lottatore(io,a differenza di voi compagni,posso pure “rispettare” il nemico!).
    Ma dopo averlo visto sfilare all’interno di un corteo dove c’era una frase “A PIZZALE LORETO C’E’ ANCORA POSTO”,beh caro Renato,forse anche tu sputtani la parola pacifismo per raccogliere adepti?

    DISTINTI SALVTI,Tomahawk.

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