Aumenti di oltre il 600% per il nuoto e del 750% per la pallanuoto
MESSINA – Il 19 aprile 2012 la piscina Cappuccini è stata data in gestione per sette anni alla Waterpolo. Al 31 dicembre 2017 la società era debitrice nei confronti del Comune di Messina per un importo di 482mila euro. Il 20 febbraio 2018 è stata approvata una transazione, che prevedeva che la Waterpolo si facesse carico di interventi di adeguamento strutturale della piscina a compensazione del credito. Anzi a quel punto la società diventava creditrice e otteneva l’aumento della durata della concessione e delle tariffe per l’utilizzo dell’impianto.
Le società Ossidiana e Polisportiva, però, hanno proposto ricorso al Tar per l’annullamento della delibera di giunta che rimodulava le tariffe fino ad adeguarle a quelle già in vigore alla piscina Campagna.
Non solo Ossidiana e Polisportiva, anche Power Team, Ulisse, Onde blu e Calypso hanno abbandonato la Cappuccini, contestando gli aumenti ritenuti insopportabili e quantificati in oltre il 600% per il nuoto ed il 750% per la pallanuoto.
Il 19 settembre 2018 l’assessore allo sport, Giuseppe Scattareggia, ha invitato la Waterpolo a ridurre del 60% circa le tariffe in vigore “adeguandole a quelle effettivamente praticate alla piscina Campagna a prescindere dal tariffario della delibera di giunta, da intendersi come massimo applicabile”.
Richiesta poi reiterata dalla V commissione consiliare e, con una mozione, dal Consiglio comunale. I consiglieri, allora, a questo punto, chiedono al presidente del civico consesso, Claudio Cardile, la convocazione di una seduta straordinaria con all’ordine del giorno una informativa completa sulla problematica, invitando a partecipare e a prendere parte alla discussione il sindaco, l’assessore allo sport, il rappresentante legale della Waterpolo, il dirigente comunale allo sport e il dirigente comunale responsabile degli impianti sportivi.
