Piste ciclabili, in centro un "anello da 5 km": dal raddoppio sulla Cannizzaro alla via Garibaldi

Piste ciclabili, in centro un “anello da 5 km”: dal raddoppio sulla Cannizzaro alla via Garibaldi

Giuseppe Fontana

Piste ciclabili, in centro un “anello da 5 km”: dal raddoppio sulla Cannizzaro alla via Garibaldi

lunedì 07 Aprile 2025 - 13:20

Gli ingegneri Certo e Rizzo: "In via del Vespro il cordolo. Grande attenzione a non togliere parcheggi. Ma serve maggior rispetto delle regole"

MESSINA – In centro città chi vorrà circolare in bicicletta, che sia per svago, per lavoro o per andare a scuola, potrà farlo attraverso un sistema di piste ciclabili che collegherà il viale San Martino agli imbarchi degli aliscafi, in piazza Campo delle Vettovaglie, ma anche alla passeggiata a mare, passando dal Duomo, dal Corso Cavour e dalla Stazione. Se ne parla da tempo e ora, cantiere dopo cantiere, progetto dopo progetto, l’idea di una mobilità diversa in centro a Messina sta prendendo sempre più forma.

Oltre un milione dal Pnrr

Tanto che durante la seduta odierna della prima commissione consiliare, presieduta da Salvatore Papa, si è parlata anche dell’ultima parte del “circuito” di piste ciclabili che interesserà il centro, con gli ingegneri Pietro Certo e Antonio Rizzo. Una discussione che si è concentrata sugli aspetti tecnici, partita con un intervento dell’ingegnere Certo, che ha spiegato: “La pista di cui parleremo per un importo di un milione e 15mila euro è inserita nei progetti Pnrr e ha la funzione di completare quella dello scorso anno, collegando quella attuale da Piazza Cairoli a Campo delle Vettovaglie e poi proseguendo dalla Tommaso Cannizzaro, dove verrà raddoppiata fino a Corso Cavour e via Cesare Battisti. Dall’altro lato proseguirà da via Garibaldi fino alla passeggiata a mare”.

“L’attenzione più grande – ha sottolineato Certo – è stata quella di non togliere parcheggi. Dove le condizioni lo consentono ci sarà soltanto la segnaletica, altrove ci sarà la sede propria, come in via Del Vespro o sulla Cannizzaro. Sulla Garibaldi, invece, ci sarà solo la segnaletica. La ditta appaltatrice è la Venere di Siracusa. Il raddoppio va dall’angolo tra via Garibaldi e via Tommaso Cannizzaro e fino al Corso Cavour. È un raddoppio che non toglierà attuali spazi perché sarà ridotto il marciapiede di 50 cm da un alto e 50 dall’altro”.

Rizzo: “In via del Vespro si perderanno 12 parcheggi”

L’ingegnere Rizzo, progettista e direttore dei lavori, ha mostrato il progetto partendo da Campo delle Vettovaglie dove “non sono stati toccati i parcheggi, che sono liberi. È stata creata la pista con gli attraversamenti che saranno dipinti in rosso, così come la casa avanzata ai semafori, per i ciclisti, sarà in blu. Arriveremo fino al binario. In questi giorni faremo le strisce pedonali, abbiamo già tolto una zona di rialzo che era molto pericolosa. Poi andiamo su via del Vespro dove si perderanno 12 stalli di auto. Quelli per disabili vengono conservati spostandoli in zone adiacenti e così anche i carico e scarico. Appena finiremo daremo inizio a un progetto di sensibilizzazione dei cittadini. Da domani si comincia con tutta la sacrifica di via del Vespro. Poi sì passerà da via Giordano Bruno e via Solferino che è già zona pedonale, fino al viale San Martino”.

In via Garibaldi la pista tra il marciapiede e i parcheggi

La parte più complessa è via Garibaldi, ha spiegato Rizzo: “Sappiamo che da lì passa la Vara e in generale abbiamo cercato di evitare cordoli, tranne in via del Vespro dove ci sarà. Ma via Garibaldi era difficile. Abbiamo traslato i parcheggi di auto e moto rispetto alla posizione odierna e la pista ciclabile camminerà vicino al marciapiede”. All’altezza della girata della Vara, cioè in via Primo Settembre, la segnaletica sarà realizzata “con una speciale resina anti-scivolamento. E ripeto: i parcheggi restano tali e quali e così anche gli stalli dei bus turistici”. La pista arriverà poi a Boccetta: “Si scenderà verso la passeggiata a mare. Lì faremo ordine tra cartelli e segnaletica. Il progetto è passato anche dalla Soprintendenza. Questa parte è di circa mille metri. Abbiamo creato una rampa di sei metri rispettando la geometria attuale della piazza di fronte al Nettuno. Non ci sarà pitturazione per rispettare l’esistente ma sarà segnalata da chiodi. Poi l’altra rampa per arrivare alle due corsie ciclabili che saranno lato monte parallelo al tram fino al percorso circolare nell’intera piazza. Tutto si collegherà alla nuova pista dell’autorità portuale in fiera verso nord”.

Infine gli ultimi due pezzi: “Da via San Giacomo si passerà verso piazza Duomo di fatto usando l’ex strada dei pullman per ricollegarci al Corso Cavour. L’ultimo pezzo è in via Consolato del Mare, tra piazza Antonello e via Garibaldi. Sarà un anello di 5 km che completa i 18 km di piste già esistenti. Ci allineeremo così alle altre città italiane grazie ai fondi del Pnrr”. Ma il concetto più volte ribadito è che la funzionalità della pista passa “dal rispetto delle regole. La seconda fila non è consentita e va ribadito, bisogna avere comportamenti più idonei. Ci saranno i controlli della polizia municipale ovviamente, ma io sono ottimista perché questo è un percorso virtuoso. Ci saranno i collegamenti, quando funzionerà tutto, compreso il tram. Questo sistema incentiverà a vivere la città in maniera qualitativamente migliore. Quando in città arrivano le navi da crociera più grandi sono centinaia i croceristi che vanno in giro in bici”.

Da domani lavori in via del Vespro

Ampio il dibattito con i consiglieri che hanno chiesto chiarimenti e proposto correttivi in alcune zone, evidenziando anche i pericoli della vicinanza con le auto in transito o parcheggiate lì dove ci sarà soltanto la segnaletica. Da qui la discussione sulla sicurezza e sul rispetto delle regole, che sarà fondamentale. Intanto su via del Vespro si partirà già da domani, 8 aprile, per collegarsi poi con il tratto già completato alcuni giorni fa verso Campo delle Vettovaglie.

10 commenti

  1. Dopo aver ristretto le strade adesso iniziano a restringere i marciapiedi.
    Con quale diritto si continua a trattare questo disfacimento della
    CITTÀ.
    Con quale capacità intellettuale si continua a fare ciò che non serve e si tralascia l ‘INDISPENSABILE

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  2. Per il rispetto delle regole deve rivolgersi ai vigili urbani che sembrano straordinariamente poco reattivi a queste latitudini.
    Sonnolenti direi.
    Deve essere un comportamento atavico.

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  3. Non mi trovo molto daccordo con Franco, però ha anche ragione. Gli ingegneri sanno quanto è la larghezza minima della pista? sono passato con la mia MTB e ci mancava poco che lo sterzo strofinasse le macchine e dovevo tenere il centro pista. La cosa più pericolosa lo sportello aperto dal guidatore della macchina che ovviamente non guarda. Ultima e non ultima ma le buche sono comprese nei lavori o è meglio lasciarle? Chi controlla le macchine e i furgoni parcheggiati nella ciclabile? ed in Viale San Martino davanti la Chiesa di San Nicolò, quando c’è un funerale (pace a chi riposa) i vivi occupano la pista. Mi rendo che viviamo nell’inciviltà ma è per questo che vengono poco frequentate per la loro pericolosità e l’assoluta mancanza di controlli. buona pace

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  4. Davanti alla chiesa di San Nicolò, e davanti ad ogni chiesa in occasione di un funerale, il carro funebre non ha altri posti dove sostare, ma ancora peggio tutti i disabili motori, residenti in palazzi che hanno l’ingresso prospiciente sulla pista ciclabile e ancor peggio sull'”Isola pedonale” sono costretti a lunghi giri per poter raggiungere gli stalli loro assegnati.
    Prima di tirare righe sulle planimetrie della città RAGIONATE !!!!!

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  5. soldi sprecati – state continuando a rovinare una città

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  6. Centinaia di croceristi in bicicletta!!!!!….ma questa si che è una grande cavolata! Dove si sono visti mai???

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  7. Si parla sempre di pista ciclabile, ma alla manutenzione dei marciapiedi non si parla mai, marciapiedi senza tombini, mattonelle e in molti casi senza una protezione contro l’invasione di auto e moto e perché no anche di bici e monopattini.

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  8. Le piste ciclabili, nate con intenti nobili, spesso si trasformano in un paradosso urbano: inutilizzate, mal progettate, pericolose. Purtroppo a Messina vengono tracciate senza alcun criterio, sottraendo spazio vitale alla viabilità generale. Si pretende di favorire le bici senza tener conto della realtà cittadina. Messina è una città non progettata per questo tipo di mobilità, traffico caotico, dislivelli importanti e condizioni climatiche rendono l’uso della bici impraticabile per la maggior parte delle persone. Non basta disegnare una linea per fare una rivoluzione ecologica! Serve una progettazione seria, rispetto per tutti i cittadini e buon senso. perché, così facendo, le piste ciclabili sono solo l’ennesimo spreco urbano.

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  9. Il problema é la vara???
    Il problema, sono gli altri 364 giorni….

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  10. Che bello abbiamo 5 kilometri di piste ciclabili, ora non ci resta che trovare i ciclisti, magari li importiamo dall’estero.

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