Pizzo in videochiamata dalle carceri siciliane alla ditta al lavoro a Messina, 3 denunce

Pizzo in videochiamata dalle carceri siciliane alla ditta al lavoro a Messina, 3 denunce

Alessandra Serio

Pizzo in videochiamata dalle carceri siciliane alla ditta al lavoro a Messina, 3 denunce

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sabato 13 Dicembre 2025 - 10:26

Sono 3 messinesi. Il sindaco Basile incontra l'impresa vittima, impegnata nei lavori di risanamento di Fondo Fucile

Messina – Il sindaco Federico Basile incontrerà i rappresentanti della ditta catanese Cosedil, impegnata nei lavori di risanamento di Fondo Fucile, vittima della richiesta estorsiva partita dai carceri siciliani, in video chiamata, e scoperta dai Carabinieri che hanno denunciato tre persone.

Sono tre messinesi

Si tratta di tre messinesi, adesso denunciati per il pizzo arrivato in videochiamata dalle carceri di Palermo e Agrigento. All’impresa era stata chiesta una “messa a posto” da 250 mila euro. I tre sono indagati per tentata estorsione insieme ad un minorenne, coinvolto come postino del pizzo, arrivato in cantiere in motorino.

Il sindaco incontra la ditta impegnata nel Risanamento

La Cosedil è impegnata nel cantiere di Fondo Fucile in via Socrate. Dopo un primo contatto avvenuto al cantiere, le minacce sono proseguite con videochiamate durante le quali veniva chiesto il pagamento della somma, con l’avvertimento che in caso contrario il cantiere sarebbe stato fatto saltare in aria. Il primo cittadino messinese li incontrerà per, recita una nota ufficiale di Palazzo Zanca, “ribadire il sostegno delle istituzioni alle imprese che denunciano e l’impegno comune per la legalità e la tutela del tessuto produttivo”.

La denuncia immediata da parte dell’impresa ha consentito ai carabinieri del Nucleo investigativo di intervenire e bloccare il tentativo di estorsione. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Messina.

3 commenti

  1. È una bellissima notizia.
    Era inevitabile che succedesse ma non era scontata la reazione.
    Un grazie da parte di tutti i cittadini onesti di Messina.

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  2. VORREI CAPIRE PERCHÉ QUANDO SI TRATTA DI PROFESSIONISTI INCENSURATI SI METTONO ALLA STAMPA NOMI E COGNOMI, E INVECE QUI NESSUN ACCENNO A CHI SONO COSTORO CHE DAL CARCERE VOLEVANO CONTINUARE A DELINQUERE 🤢🤨….NON CHE MI INTERESSI SAPERE I NOMI ,MA NON MI VA LA TUTELA ALLA PRIVACY PER I “MAFIOSI” DA STRAPAZZO CHE CERCANO IL PIZZO,PER I PEDOFILI,PER REATI DI DROGA, STUPRI…..NESSUNA PRIVACY PER GENTAGLIA DEL GENERE 😤

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  3. Parassiti della società perbene, dovete marcire in cella.

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