Un calcio nel petto. Violenza in ospedale, questa volta in Chirurgia vascolare, a Messina. A renderlo noto il Nursind: "Chiediamo più sicurezza"
MESSINA – Nuovo caso di aggressioni in un ospedale. “Un’infermiera del Policlinico di Messina ha subito ieri sera un’aggressione nel reparto di Chirurgia vascolare. A colpirla è stato un paziente con pregressi ricoveri in Tso e una nota storia psichiatrica. L’uomo ha colpito con un forte calcio al petto un’infermiera, costringendola a ricorrere alle cure del pronto soccorso, dove ha ricevuto una prognosi di sei giorni”. Ivan Alonge e Massimo Latella, rispettivamente segretario territoriale e aziendale del Nursind, esprimono massima solidarietà alla lavoratrice. Solo pochi giorni fa un’altra aggressione a un infermiere al Policlinico.
Denunciano i sindacalisti: “Non è più accettabile venire a conoscenza di aggressioni al personale come se fossero fatti ordinari. È inaccettabile che un paziente con problemi psichiatrici noti non fosse sottoposto a trattamento né seguito da un piano terapeutico adeguato. Così si mette a rischio la sicurezza di tutti. Certi episodi prima accadevano al pronto soccorso, adesso anche nei reparti”.
Spiega il sindacato: “L’aggressione si è verificata nel tardo pomeriggio quando il paziente è rientrato dalla sala operatoria, con catetere e medicazione inguinale, e ha iniziato a manifestare forte agitazione psicomotoria e comportamenti violenti, rifiutando assistenza e tentando di alzarsi dal letto, con pericolo per sé e per gli altri”.
“Nonostante i ripetuti tentativi del personale di instaurare un rapporto terapeutico, la situazione è precipitata. Il paziente l’ha minacciata anche di morte alla presenza di familiari e altro personale sanitario, e solo dopo l’episodio è stata attivata una consulenza psichiatrica, nonostante i comportamenti minacciosi si manifestassero da tempo. Al momento dell’aggressione – spiega il Nursind – il paziente non risultava in trattamento psichiatrico. Inoltre, è stata segnalata la possibile presenza di un oggetto contundente in possesso del paziente, da accertare con urgenza”.
In sostanza, il tema vero è quello di attrezzare le strutture sanitarie e i suo operatori nella gestione di situazioni complicate e ad alto rischio. E con i supporti psicologici e psichiatrici adeguati. Il tutto nell’ambito di una sanità in forte difficoltà. E con la necessità che partano le strutture comunitarie nei territori.
