All'Ato3 le polemiche non finiscono mai: Cda spaccato, il Comune non paga. E i sindacati si muovono

All’Ato3 le polemiche non finiscono mai: Cda spaccato, il Comune non paga. E i sindacati si muovono

Redazione

All’Ato3 le polemiche non finiscono mai: Cda spaccato, il Comune non paga. E i sindacati si muovono

lunedì 10 Marzo 2008 - 12:31

Il consigliere d'amministrazione nominato dalla Provincia, Romeo, convoca l'assemblea dei soci una settimana prima del previsto.

All’Ato3 nasce un caso dopo l’altro. La nuova polemica è tutta interna, stavolta: il componente del Cda Carmelo Romeo, l’unico nominato dalla Provincia e dell’amministrazione Leonardi (socio per l’1% dell’Ato), ha convocato l’assemblea dei soci con all’ordine del giorno la revoca degli amministratori di nomina del Comune di Messina, con relativa nomina dei successori già individuati da Sinatra, per il 17 marzo (seconda convocazione giorno 18), ovvero una settimana prima rispetto alla data per la quale era stata già convocata la stessa assemblea da parte del presidente Franco Barresi. Un atto che lo stesso Barresi e l’altro componente del Cda, Eduardo Omero, faticano a comprendere perché lo stesso Romeo era presente alla conferenza stampa di qualche settimana fa nella quale Barresi confermava il -muro contro muro- nei confronti di Sinatra. Certo, è malizioso ma anche piuttosto semplice notare che Romeo è l’unico consigliere nominato dal centrodestra, come per altro fanno tra i denti i diretti interessati stessi a margine della conferenza stampa sul piano industriale dell’Ato3.

Ma c’è anche una risposta ufficiale dell’Ato3, che porta la firma del presidente del Collegio sindacale Giuseppe Cambria e degli altri due componenti Liotta e Anastasi. Risposta nella quale si fa notare a Romeo, in sintesi, che la convocazione da parte sua dell’assemblea dei soci è in aperta violazione dello Statuto della società, che precede nello specifico lo stesso Codice civile, e secondo il quale deve essere il presidente a convocare l’assemblea. Senza contare che, sempre secondo lo Statuto, decadendo i componenti di nomina del Comune, e dunque la maggioranza del Cda, decadono tutti i consiglieri, compreso Romeo stesso. Insomma, è solo un nuovo episodio che conferma, semmai ce ne fosse bisogno, la rottura ormai definitiva tra gli attuali vertici dell’Ato3 e il commissario Sinatra.

Muro contro muro, dicevamo. Il tutto a danno dei dipendenti della società, di Messinambiente e, di conseguenza, della cittadinanza. Perché come Barresi ha comunicato oggi alla stampa e ai sindacati, «il Comune non ha mantenuto fede agli impegni presi lo scorso gennaio e non ha provveduto a pagare i servizi resi, creando due emergenze: i mancati pagamenti a Messinambiente e alla discarica». L’Ato3 vanta un credito, secondo l’attuale presidente e amministratore delegato, di oltre 17 milioni di euro, frutto dei mancati versamenti dal mese di novembre più le transazioni. Credito che non consente all’Ato3 di versare quanto necessario a Messinambiente, con tutte le conseguenze del caso, che nello specifico portano ad una nuova invasione di spazzatura nelle strade della città. I sindacati, infatti, preso atto delle comunicazioni di Barresi, proclamano lo stato d’agitazione e preannunciano azioni di lotta.

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