Alluvione di Giampilieri, Pergolizzi: «Cosa si sta facendo?»

Alluvione di Giampilieri, Pergolizzi: «Cosa si sta facendo?»

Redazione

Alluvione di Giampilieri, Pergolizzi: «Cosa si sta facendo?»

venerdì 30 Novembre 2007 - 12:08

Lettera aperta dell'ex consigliere comunale di An, che chiede maggiori interventi in termini di prevenzione e di sostegno alle famiglie colpite

E’ passato più di un mese, ma l’alluvione del 25 ottobre scorso che ha colpito il villaggio di Giampilieri superiore torna d’attualità. L’evento infatti è oggetto di una lettera aperta di Nello Pergolizzi (nella foto), ex consigliere comunale di Alleanza Nazionale, il quale sottolinea come troppo spesso ciò che accade in Sicilia venga trascurato da organi di informazione ma anche istituzioni nazionali. «Ma la circostanza più grave – sostiene l’esponente di An – è che quando ad essere colpite sono zone che non vengono considerate di particolare importanza “politica-, tutto tace inesorabilmente e nel silenzio cadono anche le istituzioni che, nello specifico, per la loro vicinanza dovrebbero essere le più attive e pronte ad intervenire».

«La I^ circoscrizione – incalza Pergolizzi – sembra quasi non fare parte del Comune di Messina. Infatti pochi si sono curati che tra Giampilieri, Altolia e Molino oltre 5000 persone sono rimaste bloccate ed isolate per oltre dodici ore, che la linea ferroviaria è rimasta interrotta e che ingenti danni materiali sono stati provocati dall’evento». L’ex consigliere si chiede se si stia facendo qualcosa per quanti sono rimasti senza un tetto e se il Comune abbia previsto interventi di sostegno, ma soprattutto se si stia pensando alla prevenzione di situazioni di questo tipo, visto che «sino a quando non si perdono vite umane (vedasi per esempio i devastanti incendi della scorsa estate) nessuno mette in atto interventi per risolvere quanto più definitivamente il problema».

«L’obiettivo da porsi – prosegue la lettera aperta – consiste nella pianificazione degli interventi in alcuni settori chiave: la sistemazione idrogeologica ed idraulica del territorio, la regolamentazione d’uso delle aree inondabili, la predisposizione di strumenti e procedure atti a diramare per tempo gli allarmi, ad organizzare i soccorsi e a predisporre eventuali evacuazioni di quella parte di popolazione che risulti a rischio». Senza questo tipo di interventi, la sciagura secondo Pergolizzi rimane sempre dietro l’angolo. Essendo stato consigliere fino a qualche settimana fa, l’esponente di An spiega come abbia avuto modo «nel proprio piccolo di comprenderne le oggettive difficoltà».

«Non si vogliono colpevoli – conclude Pergolizzi – e non si ricercano responsabili ma si vuole sollecitare la sensibilità delle Istituzioni affinché si impegnino per una fattiva risoluzione dei problemi e perché quanto successo non sia a verificarsi di nuovo e che almeno non ci trovi impreparati».

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