Anna Finocchiaro lunedì di nuovo a Messina. Questa volta per parlare di sanità

Anna Finocchiaro lunedì di nuovo a Messina. Questa volta per parlare di sanità

Redazione

Anna Finocchiaro lunedì di nuovo a Messina. Questa volta per parlare di sanità

sabato 29 Marzo 2008 - 12:09

Pippo Crosca, medico del Papardo ed esponente del Pd, ci illustra le tante problematiche che verranno esposte alla candidata alla presidenza dell'Ars

Dopo il bagno di folla che l’altro ieri ha accolto il suo arrivo in città in compagnia di Walter Veltroni, Anna Finocchiaro, candidata alla presidenza della Regione per il Pd, tornerà a Messina lunedì mattina, dove, alle 11.30 al teatro dell’Istituto Cristo Re, incontrerà i medici ed i rappresentanti del comparto sanitario della provincia di Messina.

Un incontro cruciale, nel corso nel quale si dibatterà delle problematiche relative ad uno dei settori più in crisi della nostra Regione.

“Un appuntamento che aspettiamo con ansia – ci ha spiegato Pippo Crosca, medico all’ospedale Papardo ed esponente del Pd – perché il primo problema che la nuova assemblea regionale dovrà affrontare all’indomani delle elezioni è proprio quel miliardo di euro che rappresenta il buco di bilancio per quanto attiene la sanità.

Attualmente il piano di rientro firmato da Lagalla è stato messo in “soffitta- in attesa del risultato elettorale, ma ricordiamo che questo prevedeva, a livello regionale, un taglio di 700 posti letto l’anno per tre anni. E’ solo uno dei sistemi studiati per risanare la situazione, ma ben evidenzia l’assurdità di determinate scelte.

Non ci sono dubbi che, visto l’esorbitante gap, sia necessario attuare delle strategie volte a rientrare nel bilancio previsto, ma queste devono fare parte di un progetto che tenga innanzitutto conto dei bisogni sanitari della cittadinanza siciliana.

Vogliamo fare degli ulteriori esempi? Bene, pensiamo al taglio dei finanziamenti dedicati alle strutture di assistenza agli anziani ed ai portatori di handicap. Penalizzare questo settore significa porre in una situazione di sofferenza quelle classi disagiate che non hanno la possibilità economica di usufruire privatamente di un professionista. Siamo pratici! Se un paziente colpito da ictus necessita di un periodo di riabilitazione, come fa, non avendo la giusta disponibilità di denaro, a rivolgersi ad un terapista privato?

Andiamo oltre…Era stato deciso, senza alcun criterio, di “dare un taglio- alle guardie mediche, per poi tornare sui propri passi di fronte alle lamentele di quei comuni in cui la guardia medica rappresenta l’unico presidio sanitario. Una tardiva “presa di coscienza- derivante dal timore di perdere un indotto di voti.

Si dovrà, poi, affrontare il problema dei 3200 lavoratori del 118, la cui convenzione è in prossima scadenza, e quello degli accreditamenti col SSR per i laboratori e le case di cura, ridotti nello scorso mese di novembre. La situazione in questo caso è esplosiva, giacché ad Agrigento è accaduto che l’azienda sanitaria non abbia effettuato i controlli relativi ai requisiti minimi, per cui alcuni laboratori prima esclusi dal suddetto accreditamento vi sono poi rientrati. Le altre province hanno, dunque, pensato di adottare lo stesso “escamotage-.

La Finocchiaro deve assolutamente sapere quali sono i gravi problemi ospedalieri della regione, che sono anche quelli che inducono i pazienti a migrare verso il nord. A Messina ci sono pochi posti di terapia intensiva, abbiamo un unico reparto di neurochirurgia, mancano specialità importanti quali la cardiochirurgia o l’ortopedia. Ciò provoca inevitabilmente una grossa presenza del privato convenzionato. Ed, infine, non dimentichiamo il groppo nodo del polo oncologico, del quale tanto si parla senza mai fare niente-.

La candidata sarà pronta ad affrontare tali questioni? Intanto, nel corso dei suoi precedenti incontri ha già espresso il suo parere sulla sanità siciliana, affermando che “la sanità in Sicilia è diventata una gigantesca lavanderia di denaro mafioso. La Regione, infatti, “registra un numero di convenzioni con il privato davvero esorbitante. Non sono contro i privati, purché si venga a creare un rapporto sussidiario tra i due servizi. L’importante è che non si mantengano volutamente in difficoltà le strutture pubbliche solo per giustificare l’intervento dei privati-.

(Foto di Dino Sturiale)

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