Un anno di politica: a Messina piove sul bagnato

Un anno di politica: a Messina piove sul bagnato

Redazione

Un anno di politica: a Messina piove sul bagnato

lunedì 31 Dicembre 2007 - 15:42

Dai propositi della Cec alla caduta di Genovese e l'arrivo di Sinatra. La certezza della città si chiama Francesco Alecci

C’è una data che, inevitabilmente, fa da spartiacque in questo 2007 della politica messinese: il 3 ottobre. Un mercoledì come tanti che, nel primo pomeriggio, si trasforma nel mercoledì nero dell’amministrazione Genovese, che fino a quel momento aveva governato le sorti di Palazzo Zanca. Da Palermo, infatti, giunge la sentenza del Cga, che dichiara decaduto il sindaco, la giunta e il consiglio comunale. Un macigno che spezza il sonno di una città che, fino a quel giorno, aveva assistito inerme ad una politica troppe volte paralizzata da una giunta spesso “rimodulata- e un consiglio poco rock e molto, molto lento, per dirla alla Celentano.

L’anno si era aperto con Palazzo Zanca tirato a lucido per i lavori conclusivi della Cec 2006, la Conferenza Economica Cittadina nata per offrire spunti e buoni propositi, ma rivelatasi per certi aspetti una vetrina e poco più. In realtà un grosso pasticcio andava formandosi, quella che poi sarebbe stata ribattezzata la “Parentopoli- dell’Ato3: il centrodestra, infatti, punta il dito contro una serie di assunzioni senza concorso dai cognomi fin troppo noti e facilmente riconducibili a realtà sindacali e politiche appartenenti o vicine alla coalizione di centrosinistra. I consiglieri dell’opposizione ne fanno una battaglia, e riescono a raggiungere i numeri per chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta. Commissione che si arenerà, poi, in una delle tante sedute a vuoto del consiglio comunale, nel mese di settembre, quando in cima ai pensieri dei consiglieri ci saranno il mancato funzionamento dei condizionatori e l’obbligo di indossare la giacca in aula. Eppure in piena estate lo stato maggiore dell’Udc, guidato da Gianpiero D’Alia, aveva fatto un punto della situazione pesantissimo sulla questione rifiuti, portando a Palazzo Zanca il senatore Mauro Libè e chiedendo l’intervento dell’Antimafia. Lo stesso Carmelo Santalco, che a novembre sarebbe diventato segretario cittadino dell’Udc, fa della chiusura di Messinambiente una questione quasi personale.

Il Comune, nel frattempo, continua a balbettare. Il consiglio perde più di un mese per analizzare una serie infinita di emendamenti sulla costituzione della società per le entrate Zancle, e arriva addirittura ad agosto, pressata dalla Regione, per votare il bilancio. Genovese cambia spesso volto alla sua giunta, e tra i pezzi importanti coinvolti c’è Mario Centorrino, che da assessore al Bilancio passa al cda di Innovabic (a settembre si dimetterà anche dalla carica di prorettore). Poi il patatrac del 3 ottobre, con tutto ciò che ne consegue. Le ultime sedute di giunta e consiglio sono frenetiche, e servono a dare uno scossone su svincoli e risanamento nel primo caso, e a votare il bilancio consuntivo (non senza qualche polemica dell’ultima ora) nel secondo. Il 19 ottobre la Regione nomina il nuovo commissario straordinario: è Gaspare Sinatra, funzionario il cui curriculum (si sparge subito la voce che sia vicino al Mpa) fa storcere il muso a qualcuno. Cinque giorni dopo Sinatra è già al lavoro e non perde tempo: si fa la nomina di “tagliatore di teste-, revocando praticamente tutte le nomine fatte da Genovese, partendo dal city manager Emilio Fragale e concludendo con il dirigente dell’Avvocatura Vincenzo Ciraolo, il quale, forte dell’iniziale conferma, presenta ricorso. Il commissario è un decisionista: il 16 novembre approva il Piano regolatore del porto, sei giorni dopo i piani di lottizzazione di Faro Superiore, San Licandro e Sperone e il progetto per il parcheggio Zaera nord. A dicembre, infine, dopo che giorno 3 il Cga respingeva il ricorso contro la sua nomina presentato da due consiglieri circoscrizionali, Sinatra presenta “il conto- alle società partecipate: nel 2008 contributi decurtati del 15%, come “sollecitato- dalla Corte dei Conti.

La politica cittadina si divide sull’operato del commissario, che pesta i piedi un po’ a tutti. Ma naturalmente i pensieri di tutti sono rivolti al tour de force della prossima primavera, quando la città sarà chiamata alle urne per votare sia per il Comune che per la Provincia. E se per la corsa di Palazzo Zanca si delineano già i nomi di Francesco Stagno D’Alcontres, ancora in attesa dell’ufficialità, e dello stesso Genovese, che dal 14 ottobre è segretario regionale del Partito Democratico (suo cognato Rinaldi è coordinatore provinciale), a Palazzo dei Leoni le carte sono più ingarbugliate, con una probabilità, Giovanni Ardizzone dell’Udc, e una certezza: il ritiro dalla politica del presidente uscente, Salvatore Leonardi. Il quale saluta tutti con un ultimo obiettivo: dotare la provincia messinese di un aeroporto. Dopo una lunga battaglia personale, Leonardi ottiene il sì dai sindaci dell’area interessata (quella del Mela) il 31 luglio, e chiude l’anno potendosi vantare (e non è poco) di aver risanato le casse di Palazzo dei Leoni azzerando i debiti fuori bilancio. Sullo sfondo, l’ombra della crisi all’interno della sua giunta che ha inaugurato l’anno che sta per chiudersi con l’autoesclusione degli assessori l’Udc.

Il 2007 è stato l’anno di due importanti inchieste che hanno coinvolto direttamente e indirettamente gli ambienti politici cittadini. Nel pieno della polemica sui vincoli imposti dalla normativa sulle Zps, Zone a protezione speciale, si abbatte su Messina e i suoi palazzi il ciclone Oro Grigio, inchiesta sul sacco edilizio che si concentra sul complesso residenziale Green Park sul torrente Trapani. Tra i nomi coinvolti, spiccano quello dell’ex presidente del consiglio comunale Umberto Bonanno e del noto avvocato Pucci Fortino. Poche settimane dopo un altro caso scoppia, questa volta all’Università, dove per “tentata concussione- in occasione dei concorsi della facoltà di Veterinaria, viene sospeso dalle sue funzioni, tra gli altri, il rettore Franco Tomasello. A fine estate un’altra patata bollente: lo scandalo dei test d’ingresso a Medicina, che vede implicato, insieme ad altre Università italiane, l’Ateneo di Messina.

Alcuni vertici istituzionali sono cambiati, infine, in questo anno solare. Il 19 giugno Ivo Blandina diventa presidente di Confindustria, mentre il 29 agosto è Vincenzo Musmeci a essere nominato nuovo numero uno della Camera di Commercio. Il 14 settembre viene commissariata l’Autorità portuale, nonostante sia quasi unanime il consenso attorno al presidente uscente Vincenzo Garofalo. “Quasi- perché il no di Genovese basta a convincere il Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, che dopo aver nominato Silvio Di Virgilio commissario, il 14 dicembre affida al prof. Dario Lo Bosco le chiavi dell’Authority dello Stretto. Ma il cambio della guardia più importante, senza nulla togliere agli altri, è senz’altro quello che il 21 luglio vede diventare Francesco Alecci nuovo prefetto di Messina. Alecci viene letteralmente investito da una serie infinita di vertenze, che i sindacati seguono praticamente per tutto il 2007: da quella dei precari del policlinico, che in queste ore continua ad avere nuovi sviluppi, a quella della pomice, finita malamente, dalla vertenza Rfi, ancora non risolta, a quella dei precari delle autostrade. Gli ultimi mesi dell’anno, in particolare, sono stati caratterizzati dalle vicende di Messinambiente e Atm, con un denominatore comune: difficoltà a pagare gli stipendi e prospettive poco chiare per il futuro.

Futuro che sarà delineato certamente dalla campagna elettorale che contraddistinguerà i primi mesi del 2008, ma soprattutto ancora una volta dall’attività del prefetto Alecci. Il quale l’11 dicembre ha ricevuto direttamente dal capo della Protezione Civile Guido Bertolaso i poteri speciali (originariamente ottenuti dall’ex sindaco Genovese), con la garanzia di poter usufruire per risolvere le varie emergenze cittadine non solo dei 5 milioni forniti dal Governo, ma soprattutto dei 240 milioni provenienti dalla ripartizione dei fondi ex Fintecna per il Ponte. A tutto questo si aggiungerà il tavolo istituzionale “Città di Messina-, la cui costituzione, sollecitata proprio dal prefetto al governo Prodi, avverrà nelle prime settimane del nuovo anno. Forse rappresenterà una svolta, sempre che la politica messinese non riuscirà nell’impresa di rovinare tutto. Ancora una volta.

(Foto Dino Sturiale)

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