Il presidente della Lega Autonomie Locali: «La Fiera va spostata alla ex Sanderson. L'ex ospedale Regina Margherita cade a pezzi»
Rosario Ansaldo Patti è in -lista d’attesa-. Il presidente della Lega per le Autonomie Locali, candidato sindaco alle ultime amministrative della sinistra messinese, ricorda al sindaco Giuseppe Buzzanca e al presidente della Provincia Nanni Ricevuto che tempo fa aveva chiesto un incontro per dare un -contributo- alle due amministrazioni su quelle che, secondo Ansaldo Patti, sono le priorità per la città di Messina.
«Il centrodestra si sta caratterizzando, anche a Messina, per impegni verbali e cartacei “ad effetto-» afferma Ansaldo Patti, che cita alcuni esempi: «lo sbaraccamento e il risanamento, la “cordata- di imprenditori che doveva salvare la “B- del Messina Calcio; le improvvisazioni dell’Assessore Comunale al Commercio Puglisi sull’apertura dei negozi; i 600milioni di euro che dovevano venire dalla Regione Siciliana per il risanamento del bilancio delle tre maggiori Aree Metropolitane».
«Vedremo dopo le ferie – prosegue la nota – se e quali impegni andranno a buon fine, insieme agli altri sbandierati. Siamo in attesa che Buzzanca e Ricevuto ci diano la data dell’incontro richiesto ormai da tempo. Al Sindaco ci permettiamo di ricordare la priorità dei problemi del lavoro (precari della scuola, lavoratori dei Molini Gazzi ecc.) e delle infrastrutture di aree ferroviarie e di traghettamento a prescindere dall’ottica “Ponte-. Al Presidente Ricevuto ci permettiamo di ricordare ciò che non ha detto in una recentissima sua intervista televisiva. Non c’è da lambiccarsi il cervello: il P.R.G. vigente prevede lo spostamento della Fiera nella vecchia sede dell’ex Sanderson. Quindi non è sufficiente che affermi: “apriremo lo spazio Fiera a tutti i messinesi-. Il “Fonte a mare- si deve recuperare anche spostando la Fiera e utilizzando i locali esistenti per la cittadinanza messinese. A Sindaco e Presidente della Provincia e agli altri responsabili istituzionali di Messina ricordiamo che esiste un ormai cadente e fatiscente ex Ospedale Regina Margherita. Ulteriore monumento alla ignavia della classe dirigente amministrativa e politica. Si provveda perché le strutture vanno cadendo “a pezzi- con conseguenti pericoli per la pubblica incolumità».
