Atm, salve mensilità di novembre e tredicesima. Ma adesso sono a rischio i posti di lavoro

Atm, salve mensilità di novembre e tredicesima. Ma adesso sono a rischio i posti di lavoro

Redazione

Atm, salve mensilità di novembre e tredicesima. Ma adesso sono a rischio i posti di lavoro

giovedì 06 Dicembre 2007 - 18:14

Senza la trasformazione in Spa l'Atm chiuderebbe battenti. Si aprirà un nuovo tavolo a Palazzo Zanca, ma è quasi scontro tra Sinatra e i vertici dell'azienda

La protesta di stamattina era partita per salvare gli stipendi da qui a fine anno. La giornata si chiude con il rischio concreto che nel 2008 i 730 dipendenti dell’Atm si ritrovino senza posto di lavoro. E’ stato solo parzialmente rassicurante l’incontro tra il prefetto Francesco Alecci e i lavoratori dell’Atm, i quali hanno avuto la conferma che la mensilità di novembre dovrebbe arrivare nei prossimi giorni grazie allo sblocco di 583.000 euro da parte del Comune, mentre la settimana prossima dovrebbe essere la volta dei fondi regionali. Non saranno 2,8 milioni, perché a questi dovranno essere decurtati almeno 200mila euro per via di un credito vantato dal fornitore di carburante, ma dovrebbero bastare per assicurare anche le tredicesime. Questo è quanto emerso dal vertice tenutosi nel primo pomeriggio e al quale hanno partecipato, oltre allo stesso prefetto Francesco Alecci, il presidente dell’Atm Franco Providenti, il commissario straordinario del Comune Gaspare Sinatra e il capo area della Ragioneria di Palazzo Zanca Ferdinando Coglitore.

Il problema grosso, a questo punto, consiste nella trasformazione dell’Atm in Spa, necessaria per continuare a ricevere finanziamenti regionali (11,4 milioni per il 2008), ma per la quale è necessaria la definizione della transazione degli immobili da Palazzo Zanca all’azienda. Si tratterebbe di un rafforzamento patrimoniale di 16 milioni di euro frutto della acquisizione della sede di via La Farina, dell’officina e dello stabile del Cavallotti. Su questo fronte c’è totale disponibilità da parte del prefetto e si registra anche l’assenso di Coglitore, mentre più vaga rimane la posizione di Sinatra, che ancora una volta, come in occasione dell’ultimo vertice, ha preferito temporeggiare chiedendo di poter esaminare meglio le carte prima di dare l’assenso. Assenso, il suo, senza il quale la transazione non può andare in porto, con il rischio concreto, qualora questo non dovesse accadere entro fine anno, che l’azienda giunga al fallimento. Il prefetto ha dato ancora una volta la sua disponibilità a partecipare ad un nuovo tavolo (in cui saranno coinvolti anche i sindacati), da aprire questa volta a Palazzo Zanca, per dirimere questa situazione ed evitare che si giunga ad uno scontro totale tra Sinatra ed i vertici dell’azienda, dopo il rimbalzo di responsabilità che già oggi è avvenuto in prefettura. I tempi sono strettissimi, nel frattempo i lavoratori dovrebbero sospendere la protesta, ma nulla è certo a questo punto, e se ne saprà di più solo domattina.

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