Carreri (Risorgimento Messinese): «La vertenza Atm non è chiusa, Conte faccia nomi e cognomi»

Carreri (Risorgimento Messinese): «La vertenza Atm non è chiusa, Conte faccia nomi e cognomi»

Redazione

Carreri (Risorgimento Messinese): «La vertenza Atm non è chiusa, Conte faccia nomi e cognomi»

venerdì 05 Dicembre 2008 - 16:50

Il consigliere comunale del gruppo D'Amore: «La seduta aperte del consiglio interrotta bruscamente. No al teatrino, il direttore generale ci faccia sapere la verità»

Chi pensa che la vertenza Atm sia conclusa, si sbaglia di grosso. A tenere i riflettori accesi sull’azienda trasporti è Nino Carreri (nella foto), consigliere comunale di Risorgimento Messinese, che con una nota invita il direttore generale dell’Atm Claudio Conte a far luce sulla verità dei fatti: «La brusca interruzione della seduta aperta del Consiglio comunale ha impedito alla qualificata platea e soprattutto alla “interessata- deputazione nazionale e regionale che si è stretta attorno alla tematica Atm nei due giorni di dibattito, di conoscere il dettaglio delle risposte che nella sua qualità di direttore generale stava per offrire all’opinione pubblica».

«Chi ha avuto la brillante idea di interrompere i lavori – prosegue – prendendo a pretesto le condivise osservazioni del rappresentante del sindacato Or.S.A. per sfogare i problemi di coalizione e comunque imbrigliare ogni discussione, ha inteso negare alla città la possibilità di giungere in fondo alle questioni trattate che rimangono a tutt’oggi offuscate da un velo di mistero. Questo ostacolo il nostro gruppo politico vuole rimuoverlo per far conoscere alla città fatti e misfatti della gestione Atm degli ultimi anni. Le vogliamo significare che abbiamo seguito con attenzione le vicende dei lavoratori Atm che più di ogni altra cosa ci stanno a cuore e non abbiamo fatto mai nulla per far pesare la nostra presenza discreta e solidale».

«Abbiamo tentato in tutti i modi di esprimere una solidarietà con i fatti – aggiunge Carreri – e non con le parole e oggi chiediamo chiarezza per poter continuare a sperare nel futuro di un’azienda messinese dove lavorano centinaia di messinesi. L’analisi che abbiamo fatto nella sede istituzionale è stata seria ed impietosa perché riteniamo imprescindibile la conoscenza di quella verità che manca in tante cose a Messina».

Il consigliere di Risorgimento afferma che «il nostro atto di denuncia merita da parte sua un atto di coraggio, quello stesso coraggio che le chiedono i suoi lavoratori, stanchi dei soprusi subiti e che in assemblea le hanno esternato la loro vicinanza. Se l’altra politica ha preferito il teatrino alla verità, questa parte politica la invita a fare nomi e cognomi per rompere con il passato. Chi pensa di insabbiare tutto come al solito non vuole il bene di un’azienda che deve riuscire a sottrarsi a questo gioco al massacro ed esaltare potenzialità e capacità rifiutando ogni genere di sopruso. Le chiediamo quindi di tornare sulle questioni affrontate in consiglio per sapere la verità sulle assunzioni dei meccanici in officina, per sapere come sono state gestite e per capire chi ha determinato i criteri».

«Tutti devono sapere – si legge ancora nella nota – come venivano disposti i trasferimenti di personale dai vari uffici, come venivano attribuite le mansioni superiori e i cambi di qualifica. Vogliamo conoscere il meccanismo “virtuoso- che ha portato tanti dipendenti all’inidoneità, come si disponevano gli acquisti scandalosi di ricambi di materiale e come sono stati acquistati mezzi (tipo i Breda-Menarini) difettosi. Se per tutte queste situazioni è stata mai aperta una inchiesta interna per accertare responsabilità specifiche e quali sono gli eventuali risultati».

«Oggi apprendiamo da notizie giornalistiche – conclude Carreri – che da parte sua è già pronta una relazione dettagliata da inviare agli organi competenti, tra questi speriamo vi sia la magistratura inquirente. Speriamo vivamente che la sua determinazione l’accompagni fino in fondo in questa lotta che non è contro nessuno ma è per l’Atm, per la verità e per la giustizia».

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