Si chiude ufficialmente la lunga querelle: all'intesa giungono Lombardo (Mpa), Alfano (Fi) e La Russa (An). Lo Monte ritira la propria candidatura: «Ho piena fiducia nel presidente della Regione»
Il dado è tratto. Non c’è più tempo per ripensamenti, fughe in avanti e quant’altro: all’ennesimo vertice tenutosi questa notte a Roma tra il presidente della Regione Sicilia e leader dell’Mpa Raffaele Lombardo, il presidente di An Ignazio La Russa e il coordinatore regionale di Forza Italia Angelino Alfano, accompagnato dal coordinatore nazionale Dennis Verdini, è stato raggiunto l’accordo definitivo sia per le candidature del centrodestra alle prossime amministrative del 15 e 16 giugno, sia per la formazione del governo siciliano.
Il quadro si ricompone attorno proprio ai due candidati che ormai due settimane fa erano stati presentati ufficialmente dai rappresentanti locali di Pdl e Udc, in quella che è ormai passata alle cronache come la “fuga in avanti- di Messina rispetto al tavolo regionale del centrodestra: Giuseppe Buzzanca per il Comune, Nanni Ricevuto per la Provincia. Adesso c’è l’avallo ufficiale dell’Mpa e stamani arriva anche il ritiro definitivo della propria candidatura a Palazzo dei Leoni di Carmelo Lo Monte, che raggiunto telefonicamente dichiara: «Di fronte al presidente della Regione, di cui ho piena fiducia, non posso che fare un passo indietro».
Si chiude così una querelle iniziata, praticamente, all’indomani della sentenza del Cga che ha mandato a casa giunta e consiglio comunale: un balletto interminabile, tra candidature annunciate (Francesco Stagno D’Alcontres, Gianpiero D’Alia) e poi ritirate, tra vertici notturni a Roma, Catania e Palermo e infuocate assemblee di partito. Non sono mancate le contraddizioni, in questi mesi, ma oggi, a circa ventiquattrore dalla presentazione delle liste agli uffici elettorali, il centrodestra si è ricompattato. Lo scenario, a questo punto definitivo, della corsa a Palazzo Zanca vede sei candidati: Giuseppe Buzzanca, appunto, per Pdl, Udc e Mpa (ma anche Destra e Fiamma Tricolore), Francantonio Genovese per Pd, Idv, Verdi e Sd, Fabio D’Amore, a cui viene meno naturalmente l’appoggio dell’Mpa, per Risorgimento messinese e Progetto per Messina, Rosario Ansaldo Patti per Prc, Pdci, Rete Ecologia Sociale, Autonomie Locali e Pendolari dello Stretto, Saro Visicaro per Alternativa in Movimento, Filippo Clementi per Forza Nuova.
Intesa raggiunta anche per gli altri comuni e province. I nodi più delicati erano rappresentati, oltre Messina, da Catania e Siracusa. Anche qui disco verde per il Pdl, che dunque presenterà Giuseppe Castiglione a sindaco e Raffaele Stancanelli per la presidenza della Provincia nel capoluogo etneo, e Nicola Bono alla Provincia di Siracusa. All’Mpa andranno le candidature alla presidenza delle province di Caltanissetta e Agrigento, mentre all’Udc quelle di Palermo e Trapani. Raggiunta anche l’intesa sulla giunta regionale: al Pdl andranno sei assessorati, oltre alla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana (in pole Francesco Cascio), all’Udc tre assessorati e all’Mpa altri tre assessorati. Squadra di governo che dovrebbe essere ufficializzata già entro dopodomani, giorno in cui si riunirà la prima seduta dell’Ars a Sala d’Ercole.
