I Comunisti italiani si presentano: «Il vero voto utile? Per la Sinistra Arcobaleno»

I Comunisti italiani si presentano: «Il vero voto utile? Per la Sinistra Arcobaleno»

Redazione

I Comunisti italiani si presentano: «Il vero voto utile? Per la Sinistra Arcobaleno»

venerdì 14 Marzo 2008 - 11:53

Orazio Licandro attacca i due “contenitori- Pd e Pdl, teme un governo “Veltrusconi- e conferma l'alleanza in Sicilia: «Gli incoerenti non siamo noi»

«La vera sinistra è quella lì» afferma Orazio Licandro (nella foto), deputato uscente del Pdci e candidato alla Camera, indicando il manifesto alle spalle con i due simboli della Sinistra Arcobaleno e dei Comunisti Italiani. La presentazione dei candidati messinesi alle politiche e alla Regione rappresenta l’occasione, per Licandro e per il Pdci locale, di ribadire con forza la contrarietà al “bipartitismo- che a livello nazionale il Pd da una parte e il Pdl dall’altra stanno portando avanti. «E’ un momento difficilissimo per il Paese – afferma Licandro – con questi due grossi contenitori, che fatico a definire partiti, dove c’è tutto e il contrario di tutto. Due contenitori dalla forte vocazione moderata, per certi versi conservatrice, con un medesimo progetto: quello di formare, all’indomani delle elezioni, un governo di larghe intese, modificando la carta istituzionale e cancellando il filone non solo comunista ma della sinistra intera».

Licandro lo definisce un governo “Veltrusconi-: «Basta analizzare i fatti – spiega il deputato catanese – con i due leader che si rinfacciano di copiare il programma l’un con l’altro». Dunque il mirino si sposta su Veltroni: «C’è stato questo fastidioso gioco delle candidature, in cui il leader del Pd mi ha ricordato i tempi in cui dirigeva l’Unità: allora al giornale allegava i vari gadget, oggi usa ancora questa tattica, candidando un prefetto, un operaio della Thyssen, che tra l’altro abbiamo scoperto essere un ex elettore di Forza Italia, e ancora Colaninno, perfino il “falco- di Confindustria Calearo, che inneggiava all’evasione fiscale, e poi questa candidatura della donna in carrozzella, dove si trasforma un dramma come la disabilità in un fenomeno da baraccone, una scelta nella quale leggo miseria e volgarità».

Quella della Sinistra Arcobaleno, ribadisce con forza Licandro, «è una vera ricetta alternativa al Pd, dove al primo posto c’è in assoluto il lavoro e la lotta al precariato. Basta con le false partite Iva, con questi contratti in frode alla legge, con un’instabilità che spinge al suicidio. La questione salariale è al centro di questo programma, abbiamo i salari tra i più bassi d’Europa, e per questo proponiamo un reddito mensile minimo di mille euro netti. Questo è un Paese votato al disastro, si deve parlare di flessibilità, non di precarietà, che deve essere l’eccezione. Pensiamo all’introduzione ad un sistema analogo, non uguale, alla vecchia “scala mobile-, perché è chiaro che l’inflazione programmata non funziona». Un altro punto cruciale, la casa: «Basta un piano da un miliardo e mezzo di euro. Inoltre è impensabile che i grandi manager abbiano una tassazione sulla rendita del 12,5% contro il 20% delle fasce più deboli. Si deve innalzare la tassazione, secondo gli standard europei e come tra l’altro prevedeva il programma di Prodi. E poi la vera risorsa del Paese, i cervelli dei nostri ragazzi: bisogna innalzare i finanziamenti alla scuola pubblica, alle Università, alla ricerca scientifica. Qualcuno ci spieghi, ad esempio, cosa significa l’espressione usata nel programma del Pd: “si dovrà assicurare il successo educativo-». Capitolo politica estera ed energetica: «E’ ora di uscire da questa spirale di guerre ispirate dalla corsa al petrolio. Non esiste solo il petrolio, abbiamo l’energia solare, quella eolica, quanta ricchezza produrrebbe investire su queste fonti di energia alternative».

Diventa automatico, a questo punto, chiedere a Licandro il perché di un’alleanza in Sicilia col Pd: «Domanda legittima, alla quale però mi piacerebbe che rispondesse Veltroni. Noi abbiamo sempre sostenuto che sia necessario mantenere un’alleanza di centrosinistra. Mentre a livello nazionale Veltroni preferisce intese con i vari establishment, a Roma, nelle regioni e nei comuni ci chiede l’alleanza. Gli incoerenti sono loro, noi da persone serie crediamo in quello che diciamo. E aggiungo: se l’appello al “voto utile-, o il Pd o il Pdl, lo avesse fatto solo Berlusconi, niente di nuovo. Ma il fatto che sia arrivato anche da Veltroni e soprattutto da Anna Finocchiaro credo sia ripugnante, perché due politici che provengono dalla sinistra azzerano, dal loro punto di vista, la differenza tra noi e persone come Alessandra Mussolini e Gianfranco Fini, giusto per fare due esempi». Se ci siano i presupposti per riproporre l’alleanza di centrosinistra anche a Messina è ancora presto per dirlo: «Aspettiamo le elezioni di aprile – afferma Licandro – che sono convinto scaveranno un solco profondo nel quadro politico italiano».

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