Il consiglio comunale è fermo: la maggioranza prova a mostrare i muscoli, ma senza opposizione in aula si rivela fragile

Il consiglio comunale è fermo: la maggioranza prova a mostrare i muscoli, ma senza opposizione in aula si rivela fragile

Il consiglio comunale è fermo: la maggioranza prova a mostrare i muscoli, ma senza opposizione in aula si rivela fragile

giovedì 17 Giugno 2010 - 14:04

Anche ieri sera, al termine di una seduta “incandescente” e ricca di momenti di tensione, è caduto il numero legale. Si approvano delibere col contagocce, il centrosinistra fa pesare il proprio ruolo e nel Pdl i conti non tornano. E un rimpasto in giunta è ormai alle porte

Entro il 30 giugno il consiglio comunale dovrà approvare il bilancio di previsione, documento contabile da cui dipende il futuro amministrativo di Palazzo Zanca. Ma i chiari di luna non sono per nulla rassicuranti. Anche ieri sera, dopo una seduta ricca di episodi da “saloon”, è caduto il numero legale, logico epilogo di una situazione ormai chiara: il centrosinistra ha palesato la propria intenzione di non voler più fare da stampella al centrodestra, ed ha abbandonato ancora una volta l’aula; il centrodestra da solo non ha i numeri per andare avanti, complici le faide interne al Pdl (ieri sono usciti dall’aula anche i “brigugliani” Pergolizzi e Canfora, mandando su tutte le furie alcuni colleghi, su tutti Ticonosco).

Se a tutto questo aggiungiamo il piccolo pasticcio che si sta consumando in queste settimane all’interno dell’Mpa, dopo il passaggio di Serra da Risorgimento Messinese a Sicilia Vera e alcuni screzi nati tra il presidente del consiglio comunale Pippo Previti e l’unico “superstite” di Risorgimento, Nino Carreri, il quadro è completo. Screzi derivanti da problemi “logistici” nati proprio col cambio di carreggiata di Serra e che sono esplosi ieri sera, con parole grosse e poco consone al “civico consesso”. E Carreri, che avrebbe dovuto rappresentare il “diciottesimo” consigliere necessario per mantenere il numero legale, ha preso le sue carte e se n’è andato, lasciando la maggioranza, o presunta tale, senza numeri.

Va detto che all’origine di quanto accaduto ieri c’è anche una certa “miopia” del centrodestra nell’affrontare la delibera che era oggetto di dibattito (divenuto quasi un aspetto di contorno): proprio Carreri e soprattutto Gaetano Gennaro del Pd avevano presentato diversi emendamenti all’atto di costituzione del progetto “Nidi in famiglia”, proposto dall’assessore Udc Salvatore Magazzù. Ma proprio l’Udc in primis e, a seguire, il Pdl non hanno voluto fare alcuna concessione, né al Pd né a Carreri, su emendamenti che avevano avuto il parere favorevole del dirigente interessato e che, in certi casi, non erano dispiaciuti nemmeno allo stesso Magazzù. Insomma, muro contro muro, ma i muscoli si mostrano se li si ha. E il centrodestra, in questo momento, i muscoli ce li ha fin troppo indeboliti. E dopo lo “scossone” di Milazzo, non a caso si lavora sottotraccia ad un mega rimpasto che potrebbe coinvolgere non solo la giunta di Palazzo Zanca, ma anche quella della dirimpettaia Provincia.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007