La Corte dei Conti: «Il bilancio comunale non è in dissesto ma preoccupano i conti delle partecipate»

La Corte dei Conti: «Il bilancio comunale non è in dissesto ma preoccupano i conti delle partecipate»

Redazione

La Corte dei Conti: «Il bilancio comunale non è in dissesto ma preoccupano i conti delle partecipate»

martedì 04 Dicembre 2007 - 11:00

Presa d'atto del bilancio di Palazzo Zanca, non soggetto al Patto di stabilità. Coglitore: «Il nostro non è un Comune dissestato»

Il Comune di Messina non è, almeno per il momento, in situazione di dissesto, ma deve accelerare il risanamento delle proprie casse. E’ quanto emerge dalla delibera della Corte dei Conti, notificata al capo area economico finanziaria di Palazzo Zanca, Fernando Coglitore. La sezione di controllo ha preso atto della situazione di equilibrio del bilancio, confermando che il Comune non è tenuto al rispetto delle regole previste dal patto di stabilità 2007 in quanto commissariato per buona parte del 2005, praticamente l’intero anno, visto che Sbordone rimase in carica fino a novembre. Allo stesso tempo viene specificato che Palazzo Zanca non era soggetto alle previsioni in materia di personale, come invece previsto dalla Finanziaria 2007, che la previsione di entrata era supportata dal previsto incremento delle aliquote Ici e dell’addizionale Irpef, e che la lenta riscossione tributaria ha portato al ricorso ad anticipazioni di tesoreria.

Secondo Coglitore la relazione della Corte dei Conti «avvalora ancora di più la tesi che Palazzo Zanca non è un Comune dissestato; è comunque necessario uno sforzo per un risanamento funzionale dell’Ente, utile al futuro della città e del Comune, che dovrà passare da una unità di intenti. Il risultato più importante – prosegue il capo area economico finanziaria – anche per altri comuni commissariati, è comunque il riconoscimento della non soggezione al patto di stabilità, che permetterà di operare per il bilancio 2008 senza vincoli e per un progetto di sviluppo».

Ma non sono tutte rose e fiori. La Corte dei Conti, infatti, fa espliciti inviti al Comune, sollecitandolo ad intervenire rispetto ad una situazione economica che, ad ogni modo, non è ottimale. Pur riconoscendo che si sta cercando di porre rimedio alla criticità in tema di entrate, soprattutto tributarie, con la predisposizione dei ruoli Tarsu, viene sottolineata «l’esigenza di procedere alla prevista accelerazione delle operazioni di accertamento e riscossione delle proprie entrate». Viene anche chiesto di attivare «come in parte avvenuto attraverso il parziale blocco del turn over, le necessarie misure di riduzione della spesa per il personale, il cui controllo costituisce elemento fondamentale per il mantenimento degli equilibri di bilancio». E infine, la note più dolente riguarda, come sempre, le municipalizzate. Se da un lato viene accertato «il costante monitoraggio effettuato», dall’altro si rimarca «l’inderogabile necessità che vengano fornite le opportune direttive per la riconduzione in equilibrio dei bilanci delle società partecipate». Società partecipate i cui consigli d’amministrazione, calendario alla mano, potrebbero essere vicini all’azzeramento, stando all’“ultimatum- dato qualche settimana fa dal commissario Gaspare Sinatra.

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