Crisi cantieristica, la zona Falcata esclusa dai 23 Distretti produttivi individuati dal Governo: niente interventi economici

Crisi cantieristica, la zona Falcata esclusa dai 23 Distretti produttivi individuati dal Governo: niente interventi economici

Crisi cantieristica, la zona Falcata esclusa dai 23 Distretti produttivi individuati dal Governo: niente interventi economici

martedì 19 Aprile 2011 - 07:40

Il deputato dell’Mpa Lo Monte chiede spiegazioni al ministro Matteoli

La cantieristica messinese vive un momento nero e servono «i necessari strumenti economici per il reinserimento nel circuito produttivo nazionale e internazionale».

Ne è convinto il deputato nazionale dell’Mpa Carmelo Lo Monte(nella foto), che in un’interrogazione rivolta al Governo e più precisamente al ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli , porta all’attenzione dell’esecutivo la drammatica situazione della attività cantieristica della nostra città, che in passato ha rappresentato «un caposaldo dell’economia siciliana,impegnando un importante numero di maestranze specializzate»

Il parlamentare autonomista sottolinea nel documento che «solo presso il bacino di Messina lavorano oltre cento lavoratori estremamente professionalizzate e che per la mancanze di commesse, dovute soprattutto alla forte crisi mondiale che negli ultimi anni ha interessato il settore, sono state avviate le procedure per la richiesta della cassa integrazione straordinaria» ed invoca, quindi, «il rilancio delle attività cantieristiche, sollecitando concreti tavoli tecnici per il reperimento di nuove risorse da destinare agli investimenti».

Lo Monte ritiene incomprensibile «che nell’ambito degli interventi a sostegno dei 23 Distretti produttivi individuati e riconosciuti, tra cui sono stati inclusi anche taluni in favore della cantieristica siciliana, inspiegabilmente non figura la Zona falcata di Messina, anche se è proprio la “Falce” che ospita i maggiori insediamenti del settore nautico in Sicilia, tra questi Rodriquez e Palumbo veri e propri fiori all’occhiello dell’economia peloritana, per i quali ormai da anni si attendono interventi idonei al rilancio complessivo delle aziende, attualmente operante con commesse ridotte e parte del personale in cassa integrazione;nonostante i reiterati inviti, provenienti da più parti politiche e sociali per l’istituzione di un tavolo tecnico che guardi, nell’immediato, ad una complessiva programmazione e rilancio del settore, non è mai seguita una sinergica azione di raccordo tra le varie istituzioni».

L’esponente dell’Mpa interroga, quindi Matteoli, «per sapere quali misure intenda adottare, da subito, per aiutare a fronteggiare la situazione di grave crisi in cui versano le azienda cantieristiche e, conseguentemente, i lavoratori del settore; e se ritenga di voler intervenire in prima persona presso le proprietà delle aziende più importanti del settore affinché ci sia un loro coinvolgimento personale nella trattativa per la ristrutturazione ed il potenziamento dell’aziende impegnate nella cantieristica siciliana, promettendo allo stesso un impegno forte e concreto a fianco della Regione per il rilancio del settore in campo nazionale ed internazionale».

Chiede infine al Governo se «ha intenzione di inserire la cantieristica di Messina e della Sicilia tra le aree di crisi, consentendo di potere investire e riprogrammare nuove risorse europee al fine di potere superare la situazione di mancanza di nuove commesse e di insolvenza diventata da alcuni anni insostenibile».

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