Crisi occupazionale e vertenza trasporti, il doppio fronte della questione messinese

Crisi occupazionale e vertenza trasporti, il doppio fronte della questione messinese

Crisi occupazionale e vertenza trasporti, il doppio fronte della questione messinese

sabato 07 Marzo 2009 - 13:12

Convegno organizzato dall'Orsa. Buzzanca: «Ato3, in qualche maniera il problema lo risolveremo». Garofalo: «Le Ferrovie non facciano differenze». De Luca: «La classe politica messinese impari a dialogare»

La -questione messinese-, se così vogliamo chiamarla, è aperta su due fronti: la crisi occupazionale e la dismissione dei trasporti, sia via mare che su strada. Questi i due grandi drammi della nostra città, questi gli argomenti affrontati oggi dal convegno organizzato dal sindacato Orsa, con la collaborazione dello Snater, e dal titolo emblematico: -Cristo si è fermato a Lamezia?-. Un convegno che ha consentito alla politica di confrontarsi con il sindacato, anche se gli assenti, su tutti Rfi ma anche i confederali Cgil e Cisl, fanno rumore e vengono criticati da Mariano Massaro, leader provinciale dell’Orsa. «C’è bisogno di risposte immediate. – afferma – Era questo il momento di investire 1,3 miliardi di euro sul Ponte? Noi diciamo di no, che era più giusto salvaguardare l’esistente e investire sui trasporti marittimi. Atm: Senza analizzare gli errori del passato, come si può trovare una soluzione efficiente per il futuro? Se si è arrivati ad accumulare un debito da 40 milioni di euro, evidentemente ci sono state scelte sbagliate. Dietro a un lavoratore fannullone c’è un’azienda che non produce, dietro un’azienda che non produce c’è un dirigente non all’altezza, che però non paga mai. E infine l’Ato3: basta con gli intermediari, che hanno solo esasperato gli animi, al sindaco chiediamo impegni precisi e risposte».

E il sindaco Giuseppe Buzzanca qualche risposta ha provato a darla: «Il problema dell’Ato3 non dipende solo dalla mia volontà. Tutti gli ambiti territoriali siciliani sono in crisi, per questo martedì in commissione regionale si discuterà della costituzione di un fondo straordinario. Anche su mia sollecitazione è stato convocato il presidente dell’Ato3, spero che da questo incontro possano giungere le risorse necessarie per dare delle risposte. In qualche maniera, comunque, il problema lo risolveremo». Buzzanca ha dunque fatto una carrellata su tutte le vertenze cittadine. Messinambiente: «E’ un problema drammatico, siamo una delle poche città del sud a non aver subito l’onta dei rifiuti per strada. Non possiamo prescindere da un’esigenza primaria, che è quella di finanziamenti che potrebbero giungere anche in forma straordinaria, come avvenuta a Palermo. Dobbiamo dotarci subito di una nostra discarica, in modo da abbattere i costi e offrire un servizio migliore a costi minori».

Servizi sociali: «Al di là delle polemiche sterili, create parlando attraverso la stampa (frecciatina probabilmente diretta a De Luca, presente anche lui), dico che la strada che avevo immaginato forse non sarà quella giusta, la approfondiremo nei prossimi giorni, ma abbiamo già avviato il 23 febbraio scorso la strada che porterà al bando, non siamo in ritardo. Il mandato politico lo abbiamo dato il dirigente, che dovrà redigere il bando, unico o frazionato che sia». Atm: «Nominando Cristofaro La Corte abbiamo cercato una persona valida che conosce la città. Ma da solo non può farcela nemmeno lui. Metteremo a sua disposizione le risorse di cui avrà bisogno».

«Obiettivamente – prosegue Buzzanca – la situazione economico-finanziaria del Comune non è delle più floride, è difficilissima, stiamo cercando di far quadrare il cerchio, raschiando fino in fondo il barile. Oggi allestire un bilancio significa addossarsi molteplici e grossissime responsabilità. Dobbiamo mettere pezze ai tanti buchi, le risorse ci vogliono e devono arrivare, e mi auguro che finalmente a Palermo si giunga alla finanziaria regionale. Dobbiamo sapere se vi sarà o no un fondo destinato ai Comuni». Sul Ponte: «Dobbiamo sapere come si arriverà al Ponte, non firmerò nessuna cambiale in bianco» e sugli svincoli: «Nei prossimi giorni spero di potervi dare una buona notizia».

Il leader regionale e parlamentare nazionale del Pd Francantonio Genovese ricorda lo -scippo- dei fondi ex Fintecna: «A quanto pare per il governo Berlusconi la città di Messina deve accontentarsi di sognare. Tra il certo e l’incerto siamo costretti a rassegnarci a quest’ultimo: alla dismissione di RFI nell’area dello Stretto, si contrappongono le promesse di Ciucci sulle opportunità occupazionali create da un’opera della quale manca ancora il progetto definitivo».

Vincenzo Garofalo, deputato del Pdl, in qualità di componente della commissione Trasporti, il tema lo conosce bene: «C’è un vizio di fondo, l’ing. Moretti (a.d. di Rfi) ha il dovere di fare bene l’amministratore delegato, ma non di pianificare le strategie delle Ferrovie. Invece è proprio quello che succede. Piuttosto si combattano gli sprechi e si inverta la tendenza. In Sicilia deve esserci lo stesso servizio che c’è in qualunque altra zona d’Italia. Le Ferrovie perdono soldi in Sicilia, certo, ma come possono guadagnarne se non offrono un servizio all’altezza? Qui non è questione di colore politico, le decisioni non possono essere prese unilateralmente».

Particolarmente ficcante Cateno De Luca, deputato regionale dell’Mpa, che parte rispondendo al sindaco: «Nessuno di noi vuole alimentare polemiche sui giornali, ma quando non ci si parla in politica si finisce per non comprendersi. Quando uno non conosce le strategie che si vogliono portare avanti per risolvere i problemi della città, allora non si può rispondere, quindi mi astengo dal commentare le emergenze della vita amministrativa della città». Fatta la premessa, il tema trasporti: «Emerge un dato: stiamo scontando il frutto di un’azione incolore che in questi anni è stata portata avanti tra sistema nord e sistema sud, senza colore politico. C’è un sistema forte, alimentato nel tempo, a nord si sono fatte le infrastrutture, qui si è pensato ad altro. Al congresso nazionale dell’Mpa ho subito la dichiarazione dell’ing. Moretti: scordatevi l’alta velocità per il meridione perché non ci sono risorse. Dunque lui è amministratore delegato di -qualcuno-, non della politica. Qui si dovrà vedere la capacità politica di noi meridionali e dei parlamentari in primis. Le pregiudiziali sulle grandi opere non giovano a nessuno. Dal 2013 l’Unione Europea non manderà più risorse, dunque ora o mai più». Infine la questione messinese: «A Palermo e a Catania si mettono in moto lobby unite, ma non critico loro, critico le lobby che non riescono a concludere nulla. La classe politica messinese deve imparare a dialogare, per le cose serie e oggettive».

In platea erano presenti, tra gli altri, anche il deputato regionale del Pd Filippo Panarello, Gualtiero Alunni del dipartimento nazionale trasporti di Prc, l’esponente di An Ciccio Rizzo, il direttore generale dell’Atm Claudio Conte («scontiamo scelte del passato e la discontinuità di una linea strategica univoca, dovuta all’alternanza dei Cda») e il leader di Risorgimento Messinese Fabio D’Amore, anche lui fortemente critico nei confronti di Moretti e di una legge elettorale che ha indebolito la voce messinese in parlamento. D’Amore ha anche chiesto, come neo commissario della Fiera, l’appoggio del sindacato nell’affrontare le tante difficoltà dell’ente.

(Foto Dino Sturiale. Massaro e Buzzanca)

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