Ha incassato l’appoggio della maggioranza di centrodestra all’Assemblea regionale, che due giorni fa ha respinto la mozione di sfiducia presentata dall’opposizione di centrosinistra. Ha incassato la solidarietà di Berlusconi per la condanna a 5 anni per favoreggiamento ad esponenti mafiosi con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Si è dichiarato sollevato subito dopo la sentenza perchè era stato escluso che lui avesse fatto piaceri alla mafia, ma solo a singoli partecipanti all’associazione, come se favorire singoli mafiosi fosse una questione tutto sommato sostenibile dal punto di vista etico-istituzionale. Sembrava intenzionato ad opporre la diga dei suoi vastissimi consensi elettoral-clientelari per difendere il suo ruolo di presidente, -come gli chiedeva il milione e mezzo di siciliani che lo aveva votato-. E, invece, stamattina, giunge la notizia che Cuffaro ha convocato -per comunicazioni urgenti- alle ore 12 di oggi la stessa Assemblea regionale che lo aveva protetto da un dissenso sempre più vasto che montava nella società e che aveva fatto breccia anche in rappresentanti autorevoli del centrodestra come Miccichè e la Prestigiacomo. Sembra sempre più chiaro che oggi sarà il giorno delle dimissioni. Forse Cuffaro comincia a capire che il suo atteggiamento rischia di danneggiare l’immagine e il prestigio della Sicilia nel mondo. Il governatore comincia a sentire la vergogna di quei cannoli con cui festeggia per una condanna, che, stando alle sue dichiarazioni, ha fatto sentire la sua famiglia -più sollevata-. Molti siciliani, invece, hanno pensato che non c’era proprio nulla da festeggiare. E alla loro riprovazione per un comportamento giudicato assurdo ed offensivo si è associata quella, autorevolissima, di Montezemolo che proprio ieri ha rimarcato il contrasto profondo tra l’impegno antimafia della Confindustria siciliana e le responsabilità di Cuffaro che, stando alla sentenza, non ha certo mostrato nei confronti dei mafioisi quella stessa intransigenza che Ivan Lo Bello, tra il plauso generale del Paese, ha preteso dai suoi associati
Tutto questo comincia a pesare a Cuffaro, sul quale, peraltro, pende la procedura di sospensione avviata dal Commissario dello Stato e che potrebbe sfociare in un provvedimento del Presidente del consiglio dimissionario Prodi, che sembrebbe pronto ad assumere una decisione che egli definisce secondo legge.
Cuffaro, quindi, resosi conto che la sua posizione è diventata insostenibile, nel corso della riunione di Assemblea regionale convocata per oggi dovrebbe, finalmente, compiere quel gesto atteso da tanti come il segnale di una stagione nuova in cui la politica si metta davvero alla guida della battaglia antimafia.
Intanto, un’agenzia Ansa battuta alle 11.29, rende noto che -Sono tutti concordi sulla sospensione del governatore della Sicilia Cuffaro i pareri degli uffici legislativi dei ministeri. Gli uffici legislativi di Affari Regionali,Interni e Palazzo Chigi,al termine del primo ‘giro’ di confronto, hanno giudicato sufficienti gli elementi contenuti nella sentenza di condanna per decidere la sua sospensione dal consigliere regionale, e quindi da presidente della Regione.
Per la stesura del parere definitivo si attenderebbe un ulteriore confronto-.
