Il candidato al Senato per l'Udc, recatosi a votare con la famiglia, -becca- all'esterno i due rappresentanti del Pd. Poco dopo arriva anche Garofalo (Pdl)
Nonostante i primi dati ufficiali rilevino un leggero calo nell’affluenza alle urne a Messina, stamattina in città nei pressi delle sezioni elettorali, parecchio fermento ha accompagnato le iniziali ore di voto.
Intorno alle 13, nella scuola elementare di Gravitelli, -incontri ravvicinati- tra componenti di diversi schieramenti. Fuori dall’edificio si trovava Francantonio Genovese con parte del suo staff, quando dal suo fuoristrada è saltato fuori il -nemico fidato- Giampiero D’Alia con la famiglia, pronto ad esprimere le proprie -preferenze-. Il segretario regionale del Pd ha accolto il candidato al Senato dell’Udc con un ironico -guarda chi si vede-, al quale l’ex sottosegretario all’Interno ha risposto con un sorriso, qualche saluto e un arrivederci a dopo il voto.
Ma poco dopo D’Alia non ha ritrovato più Genovese, bensì il cognato, Franco Rinaldi, candidato per il Parlamento regionale. Un -Onorevoleeee- prolungato e con tono allungato ha accompagnato l’uscita del rappresentante dell’Unione di Centro, che anche questa volta si è fermato a scambiare qualche battuta con il suo -rivale- politico.
Contemporaneamente dall’Istituto venivano fuori anche l’ex Presidente dell’Autorità Portuale Vincenzo Garofalo (Pdl) e il giornalista della Gazzetta del Sud Francesco Celi, che si scambiavano un -in bocca al lupo- dopo aver adempiuto al proprio dovere.