Dissesto idrogeologico e prevenzione danni dovuti alla calamità naturali. Il Pd propone…

Dissesto idrogeologico e prevenzione danni dovuti alla calamità naturali. Il Pd propone…

Redazione

Dissesto idrogeologico e prevenzione danni dovuti alla calamità naturali. Il Pd propone…

venerdì 19 Dicembre 2008 - 12:12

Presenti alla Provincia il segretario cittadino Grioli, consiglieri comunali e di quartiere. Diverse le idee e le riflessioni esposte per un problema complesso e molto grave

Stamattina conferenza stampa in saletta commissioni alla Provincia per il Partito Democratico. L’argomento è importante, soprattutto alla luce degli eventi meteorologici straordinari che hanno interessato il nostro territorio la scorsa settimana. Lo stato di pericolo in cui versano Comune e Provincia di Messina devono stimolare un’attenta gestione del territorio, che secondo il Pd passa dall’oculatezza nel rilascio delle licenze edilizie, dalla pianificazione di interventi volti alla regimentazione delle acque piovane, ad un’attenta politica di salvaguardia delle colline e delle zone boschive al fine di preservarle dal rischio incendi ed alla messa in sicurezza degli attraversamenti in alveo che sono diffusi nel nostro territorio comunale.

Queste le proposte del Pd, fermo restando la richiesta al Governo Nazionale dello stato di Calamità. Per quanto riguarda gli interventi di Protezione Civile, utilizzare i mezzi di proprietà del Comune di Mesina e gli uomini che sono in grado di renderli operativi ricorrendo solo in caso di insufficienza di tali mezzi e uomini alle ditte esterne per gli interventi. L’autoparco infatti è dotato di mezzi idonei quali pale meccaniche, camion e uomini che non sono stati impegnati negli interventi dei giorni scorsi. “La macchina della protezione civile del Comune di Messina – ha spiegato il segretario cittadino Giuseppe Grioli – dalle notizie in nostro possesso, si è avvalsa di uomini e mezzi esterni all’Ente, tant’è che l’Assessore Comunale alla Protezione Civile ha dichiarato che le esigue risorse sono state completamente esaurite negli interventi di emergenza dei giorni scorsi-.

Più ampio il discorso per quanto concerne la Prevenzione e la Pianificazione di Infrastrutture a tutela della pubblica incolumità. “All’interno del territorio comunale insistono 39 torrenti – continua il consigliere provinciale – lungo i quali si sviluppano insediamenti abitativi. In particolare nelle aree collinari, ove insistono attraversamenti in alveo senza alcuna sicurezza. Oggi la ordinaria pulizia dei torrenti del Comune di Messina è stata conferita all’ATO ME3 e per il 2009 le risorse messe a disposizione dal Comune di Messina sono praticamente insufficienti per una integrale bonifica di tutti i correnti del Comune. Inoltre la semplice pulizia non può bastare-.

“Il piano per l’Assetto Idrogeologico realizzato dall’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione contiene un catalogo di torrenti in categoria R4 P4, ossia rischio elevato e pericolosità massima – rivela il consigliere comunale Tani Isaja. Tali segnalazioni provenienti dal Comune di Messina, riguardano i Torrenti Bordonaro, Larderia inferiore, monte Banditore, Mili S.Marco, S.Stefano Briga, Cumia inferiore, Gavitelli e sono supportati solo da una scheda tecnica ad esclusione di Cumia che invece e corroborato da Progetto Esecutivo-. Progetto però bocciato per due volte, per incompatibilità di impatto ambientale, dalla Regione. Saja crede che dal punto di vista strutturale, per la messa in sicurezza, bisognerà puntare molto sulle risorse europee. “Importante che l’amministrazione comunale si attivi affinché si passi ad un fase successiva, dalla fase valutativa a quella ad una di progettazione preliminare, così quando i finanziamenti saranno sbloccati, si potrà accedere subito-. Un’altra strada potrebbe essere l’istituzione di una conferenza dei servizi interistituzionale permanente tra Comune, Provincia, Genio Civile, Prefettura (per i temi speciali in tema di viabilità), al fine di avviare rapidamente un impulso alle progettazioni relative alle aree di rischio, individuare le priorità e soprattutto redigere un piano di interventi infrastrutturali supportato da copertura finanziaria.

Il consigliere comunale Giorgio Caprì concentra invece l’attenzione sulle gravi condizioni del Villaggio di Cumia: “La montagna minaccia l’intero villaggio e molte strade sono a rischio, mentre altre risultano distrutte dagli ultimi temporali. Bisogna reperire fondi e creare una struttura che possa evitare eventuali tragedie. C’è davvero il rischio di una nuova Sarno-. Caprì affronta l’argomento correlandolo l’intervento con una serie di documenti fotografici che testimoniano lo stato della zona. Gli scatti e i contenuti sono stati messi insieme con il contributo del consigliere della III circoscrizione Claudio Cardile, insieme al quale vengono nuovamente chieste le dimissioni dell’assessore alla Protezione Civile Fortunato Romano.

Per i quartieri presenti anche il consigliere Giuseppe Picciotto, il presidente della IV municipalità Ciccio Quero e il presidente della V Alessandro Russo. Quest’ultimo ha sottolineato: “Bisogna rendere il ruolo dei quartieri sempre più sinergico con l’unità di crisi al fine di poter avere in tempo reale informazioni in merito alle emergenze ed alla loro tempestiva localizzazione. E’ assurdo che a 100 anni dal terremoto non si trovano soluzioni ai rischi di dissesto idrogeologico-. Presenti oggi anche i consiglieri comunali Felice Calabrò e Santi Zuccarello.

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