Dura replica del segretario regionale del Pd, Francantonio Genovese alle dichiarazioni del presidente provinciale di An, Giuseppe Buzzanca

Dura replica del segretario regionale del Pd, Francantonio Genovese alle dichiarazioni del presidente provinciale di An, Giuseppe Buzzanca

Redazione

Dura replica del segretario regionale del Pd, Francantonio Genovese alle dichiarazioni del presidente provinciale di An, Giuseppe Buzzanca

mercoledì 31 Ottobre 2007 - 16:44

“E’ spiacevole constatare che, ancora una volta, la politica delle illazioni e delle accuse pretestuose sia preferita, da alcuni soggetti, ad una linea di condotta che abbia, come priorità, una proposta alternativa seria per il futuro di Messina-. Toni duri quelli usati da Francantonio Genovese, (nella foto) segretario regionale del Partito democratico l’esponente della sinistra fa riferimento alle ultime dichiarazioni di Giuseppe Buzzanca. E come spiega Genovese: “Mi riferisco all’ultima esternazione del presidente provinciale di Alleanza nazionale, Giuseppe Buzzanca che, nel maldestro tentativo di ottenere dal commissario straordinario l’azzeramento di tutti i CdA delle aziende partecipate del Comune, ha elaborato una fantasiosa teoria, ipotizzando il tentativo di alcuni consiglieri di amministrazione, di accaparrare consenso con la promessa di un lavoro; un’ accusa formulata sulla base di un generico ‘mi hanno riferito’-.

Il segretario regionale del Pd prosegue: “Se Buzzanca è a conoscenza dei fatti, denunci facendo nomi e chiarendo le circostanze in cui si sarebbero verificati questi episodi. In caso contrario, farebbe bene a pensare a strategie un po’ più limpide per la campagna elettorale del suo partito, lasciando lavorare serenamente chi ha il delicato compito di traghettare Messina alle prossime amministrative-.

“Ritengo che il consenso elettorale si costruisca in altro modo, ma forse Buzzanca non la pensa come me – conclude Genovese – Mi pare di ricordare, infatti, che fu proprio lui, nell’ultimo periodo della sua presidenza alla Provincia regionale e poco prima di candidarsi a sindaco di Messina, a bandire un concorso che fu annullato, e che non doveva nemmeno essere bandito per mancanza di presupposti di legge, dopo che decine di migliaia di speranzosi messinesi avevano già presentato la domanda di partecipazione-.

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