E’ davvero impossibile evitare che si verifichino le cosiddette “tragedie annunciate-? A domandarselo è Libero Gioveni, consigliere della III Circoscrizione, che, a distanza di un paio di giorni dall’ennesima paura dovuta al semplice imperversare del maltempo, invita tutti a riflettere sull’annosa questione dell’emergenza abitativa.
“E’ trascorso solamente poco più di un mese – afferma Gioveni – da quando il tetto di una casetta ultrapopolare sita in Rione Taormina crollò improvvisamente, ed adesso si sono vissuti momenti di panico nella baraccopoli di Fondo Fucile dove, a seguito del forte vento, una baracca è stata totalmente scoperchiata.
Di fronte a simili inquietanti episodi di disagio abitativo e sociale (che di questo passo rischiano, purtroppo, di non rimanere isolati), non si può non ritenere prioritaria, rispetto a tutto il resto, la risoluzione di quei casi classificati come vere “emergenze abitative-!
Chi vive, infatti, in una zona che, sulla base delle graduatorie e delle priorità d’ambito stabilite dal Consiglio Comunale, era stata collocata più indietro rispetto ad altre, ma che, più di altri “colleghi baraccati-, si trova a respirare giornalmente polveri d’amianto e a convivere con la fogna sotto il letto o, peggio ancora, che rischia la “pelle- augurandosi che il tetto non gli crolli sulla testa, non può più attendere i tempi “biblici- del Risanamento!
Perché, a questo punto, non tentare di ipotizzare soluzioni diverse come, ad esempio, la totale apertura delle porte ai privati, cedendo loro alcune aree in cambio di alloggi nuovi da destinare alle famiglie disagiate?
E’ un’idea, ma serve affermare con forza che bisogna pensare all’impensabile pur di evitare ulteriori tragedie-.
(Foto di Dino Sturiale)
