Familiari Vittime di Mafia: il governo taglia risorse per la tutela dei familiari

Familiari Vittime di Mafia: il governo taglia risorse per la tutela dei familiari

Redazione

Familiari Vittime di Mafia: il governo taglia risorse per la tutela dei familiari

mercoledì 16 Luglio 2008 - 15:42

Sonia Alfano ne ha per tutti: «Pronti a mettere in atto durissime proteste. Veltroni? La smetta con le sue frasi ad effetto»

«Il governo dell’ossessione per la sicurezza taglia 1 miliardo di euro alle forze dell’ordine. Ed oltre al danno la beffa dell’annuncio dell’istituzione di un fondo da 300 milioni euro da sottrarre indebitamente al fondo per le vittime di mafia, da destinare come contentino alle forze dell’ordine così da poter annunciare nei salotti della politica televisiva che -però è stato istituito il fondo-». Lo ha affermato in una nota il presidente dell’Associazione Nazionale dei Familiari delle Vittime della Mafia, Sonia Alfano che ha inoltre aggiunto: «I venditori di paura che da mesi fomentano il senso di insicurezza nazionale per poter varare provvedimenti scellerati, se il taglio alle casse delle forze dell’ordine e la sottrazione dei 300 milioni di euro al fondo delle vittime di mafia sarà approvato, perpreteranno l’ennesima beffa agli eroi uccisi dalla mafia a causa della propria fedeltà allo stato. Attualmente sono in fase di conclusione moltissimi processi civili che attribuiranno gli indennizzi spettanti ai familiari delle vittime innocenti della mafia. Con la sottrazione dei 300 milioni euro dal fondo, che troppo spesso viene preso d’assalto da ogni sorta di categoria e letteralmente saccheggiato, i familiari che per anni hanno subito il calvario dei lunghissimi processi penali e civili sostenendo le ingenti spese di tasca propria, costretti spesso a sedere fianco a fianco con gli assassini dei proprio cari in un aula di tribunale ed a rievocare ad ogni udienza i momenti drammatici dei delitti, non potranno usufruire della tutela economica che lo stato riserva per legge ai familiari delle vittime innocenti della mafia».

«Il governo – continua la Alfano, che alle ultime regionali è stata candidata alla presidenza siciliana con la lista -Amici di Beppe Grillo- – invece di sottrarre risorse ad un fondo appositamente istituito per i familiari delle vittime della mafia, farebbe bene a reperire fondi in modo diverso. Si potrebbero trovare nuove risorse diminuendo gli stipendi dei parlamentari o quelli delle starlette con le proprie nudità in mostra nelle edicole di tutta Italia assurte al rango di Ministre della Repubblica od evitare, come già annunciato dal Premier, di nominare nuovi sottosegretari e viceministri. I nostri familiari hanno donato allo stato italiano quanto di più prezioso possedessero, lasciando i propri cari nello sconforto di una vita dilaniata dal dolore ed in molti casi senza più alcuna garanzia economica ed affettiva. Lo stato adesso ha il compito di tutelare le famiglie dei caduti nella lotta alla mafia e di garantire loro l’adeguata assistenza che spetta alle famiglie degli eroi di stato. Qualora il governo non intenda retrocedere sulla proposta avanzata per la sottrazione di così ingenti risorse dal fondo destinato ai familiari delle vittime di mafia siamo pronti a mettere in atto tempestive e durissime proteste ed a presentare alla stampa estera il caso così da mostrare al resto del mondo in che modo lo stato italiano tratta le famiglia dei propri eroi». Infine, conclude la nota: «Attendiamo fiduciosi una riflessione del Ministro dell’Interno e siamo speranzosi che una così scellerata scelta lesiva della memoria dei caduti nella lotta alla mafia e delle loro famiglie verrà prontamente revocata».

La Alfano ne ha per tutti, anche per il leader dell’opposizione Walter Veltroni: «Il segretario del Pd la smetta con le sue frasi ad effetto supportate dal nulla» dice la Alfano a proposito dello scandalo per l’arresto del presidente della Regione Abruzzo Del Turco. «Il concetto ribadito da Veltroni durante la riunione della dirigenza del Pd del -no al voto delle mafie- ha dell’esilarante se si pensa che il suo partito annovera tra le sue fila personaggi del calibro di Mirello Crisafulli, filmato a parlare di appalti con il boss di Enna, e adesso lo stesso del Turco che a quanto scrive il PM sarebbe stato a capo di un sistema di tangenti che coinvolge anche altri componenti del partito. Nè Crisafulli nè Del Turco sono stati espulsi dal partito. E non solo. In occasione delle ultime elezioni politiche un valente componente dell’antimafia come il Senatore Lumia fu estromesso dalle candidature e ripescato in extremis dopo svariate proteste e manifestazioni di sdegno, tra cui la nostra. E mentre Veltroni continua a ripetere il motivetto del -no al voto delle mafie-, ingaggia, in occasione delle ultime elezioni regionali in Sicilia, Salvò Andò, prescritto per voto di scambio con il clan Santapaola e dunque provatamente colpevole ma mai punito, per redigere il programa della candidata PD alla Presidenza della Regione Siciliana, Anna Finocchiaro. Qualora Veltroni nella sua immensa ingenuità o malafede non se ne fosse accorto lo informiamo che in questo modo sta soltanto ingraziandosi i voti della mafia piuttosto che respingerli. Per rispetto nei confronti della nazione abbia quantomeno la decenza di tacere».

(nella foto di Dino Sturiale, Sonia Alfano)

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