Garofalo: «Grande soddisfazione per l'approvazione del Prp»

Garofalo: «Grande soddisfazione per l’approvazione del Prp»

Redazione

Garofalo: «Grande soddisfazione per l’approvazione del Prp»

venerdì 16 Novembre 2007 - 12:14

L'ex presidente dell'Autorità portuale: «Abbiamo lavorato anni per raggiungere questo traguardo. Il commissario? Non sta con le mani in mano, nel bene e nel male»

Un traguardo raggiunto. Così viene considerata l’approvazione del Piano regolatore del Porto dal “padre- che l’ha generato, Vincenzo Garofalo, che ha lavorato al progetto per tutto l’arco di tempo in cui è stato presidente dell’Autorità portuale. Una soddisfazione doppia, se si pensa che per volontà politica, e solo per quella, Garofalo non è stato riconfermato alla guida dell’ente. Soddisfazione che Garofalo non ci nasconde, e che è stata condivisa da tutti i vari collaboratori che insieme a lui hanno redatto il Piano.

«Abbiamo lavorato un certo numero di anni – afferma Garofalo – per raggiungere questo traguardo. Il Prp contiene una programmazione, che è fondamentale per procedere con tutta una serie di interventi e dare un contributo all’economia locale».

E dire che, saputo della decadenza del sindaco, Garofalo stesso si era mostrato scettico sulla possibilità che un commissario potesse prendersi la responsabilità di approvare il Prp, ritenendo più probabile che si sarebbe atteso l’insediamento di un nuovo Consiglio comunale.

«Qualunque vertice istituzionale – chiarisce – sottoscrive atti che gli vengono sottoposti dalla macchina amministrativa. Evidentemente il commissario avrà agito dopo essersi reso conto che c’era una volontà politica e che erano state fatte tutta una serie di considerazioni alla base di questo atto. So che c’era un assenso dei vari gruppi consiliari per approvare il Prp, che già si avvaleva della concertazione tra i due enti principali, ovvero il Comune e l’Autorità portuale stessa».

Garofalo non vuole sbilanciarsi, però, sull’operato generale di Sinatra dal giorno del suo insediamento: «Sono sempre stato una persona che cerca di mantenere una coerenza. Ricordo che una delle prime cose che chiesi al mio insediamento all’Authority fu questa: sei mesi di tempo per fare qualsiasi valutazione. E’ così anche adesso. Non mi ritengo all’altezza di giudicare il commissario, gli atti sono pubblici e si possono esaminare e valutare. Non sta certo con le mani in mano, questo è evidente, nel bene e nel male. Ma questa la ritengo una cosa positiva, perché è sicuramente meglio fare tanto piuttosto che non fare nulla occupando un posto in attesa delle prossime elezioni. L’imparzialità è giusto reclamarla – conclude Garofalo – ma anche su questo si può vigilare, non manca di certo chi sia in grado di farlo».

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