Intervento. Primarie del PD: non bisogna darla vinta agli apparati.

Intervento. Primarie del PD: non bisogna darla vinta agli apparati.

Redazione

Intervento. Primarie del PD: non bisogna darla vinta agli apparati.

mercoledì 22 Agosto 2007 - 06:25

La partecipazione dei cittadini può liberare energie di reale cambiamento.

C’è un solo modo per evitare che le primarie del Partito Democratico che si terranno il 14 ottobre si riducano ad una farsa in cui tutto è già deciso prima di cominciare: la partecipazione. Se infatti resteranno a casa tutti coloro che reclamano a gran voce una prospettiva politica diversa dall’attuale, la richiesta di innovazione che pure emerge con forza dalla società si infrangerà contro la solidità degli apparati. E allora il PD sarà quello che tutti dichiarano di non volere: la sommatoria stanca e litigiosa di DS e Margherita e delle loro correnti. E così si metteranno insieme le debolezze di due progetti che non ce l’hanno fatta, per dare vita ad una realtà che, considerate anche le importanti defezioni già avvenute, rischia addirittura di ottenere consensi inferiori a quelli messi insieme dagli attuali partiti. Ma quello che più conta è che se le cose andassero davvero così e non ci fosse il rivolgimento della politica per il quale il progetto del PD è stato concepito, il processo di cambiamento e di modernizzazione solidale del Paese ne uscirebbe con le ossa rotte. E continueremmo a misurarci sempre con gli stessi problemi: la classe dirigente che non si rinnova, i privilegi della casta, l’assenza di concretezza e trasparenza nella politica, che allontana soprattutto i giovani e le donne, la mancanza di visioni ideali per le quali valga la pena battersi, le aspirazioni di giustizia e di riscatto sociale ed economico sempre più mortificate.

L’alternativa a tutto questo è frutto, come si diceva all’inizio, della partecipazione. Se i cittadini che hanno sempre creduto nei valori fondanti dell’Ulivo e tutti coloro che chiedono aria nuova in politica approfittano di questa irripetibile occasione e votano numerosi alle primarie a sostegno di idee e persone libere da schemi di apparato e soprattutto se decidono di essere protagonisti attivi candidandosi se necessario alle assemblee costituenti, si riuscirà a strappare il meccanismo di formazione del PD dalle mani delle burocrazie di partito e le scelte potranno avere davvero l’impronta della democrazia e dello spirito aperto.

Altrimenti ci si dovrà rassegnare ai giochi ben conosciuti della politica, alla spartizione a tavolino delle poltrone in barba a tutti i proclamati propositi di rinnovamento. Del resto come ci si potrebbe aspettare qualcosa di diverso da chi non pensa ad altro che ad assicurare la sopravvivenza dei privilegi propri e dei propri sodali? Se non cambiano le persone non potranno mai cambiare i metodi.

E allora le primarie del PD non devono essere la dimostrazione di forza degli apparati, devono essere un grande evento di popolo, il popolo che non sopporta più l’arroganza, l’ipocrisia, il prevalere degli interessi personali e di gruppo nelle dinamiche della politica e del governo del Paese. Solo così una grande opportunità non verrà sprecata e davvero potrebbe cominciare un giorno nuovo. Un buon giorno.

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