Lombardo a tutto campo: «Il Ponte indispensabile, convertiamo le industrie del milazzese, ben venga l'aeroporto»

Lombardo a tutto campo: «Il Ponte indispensabile, convertiamo le industrie del milazzese, ben venga l’aeroporto»

Redazione

Lombardo a tutto campo: «Il Ponte indispensabile, convertiamo le industrie del milazzese, ben venga l’aeroporto»

mercoledì 26 Marzo 2008 - 17:36

Il leader del Mpa e candidato alla presidenza della Regione del centrodestra fa tappa a Messina. E sulle microspie nella stanza di Sinatra lancia la battuta: «Chi è stato? C'è poco da dubitare...»

Un tour de force tipico da campagna elettorale entrata davvero nel vivo. A una ventina di giorni dagli -election days-, il leader del Mpa Raffaele Lombardo, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, ha fatto tappa a Messina per presentare il suo programma e il suo pensiero, incontrando diversi soggetti istituzionali dalla città. Il tour messinese è partito dalla sede di Assindustria, dove Lombardo ha voluto incontrare, accolto dal presidente di Confindustria Ivo Blandina, una buona rappresentanza dell’imprenditoria locale. Ma sulle scale della sede di via Cavallotti il leader del Mpa non s’è lasciato sfuggire le prime battute, riservate come sempre al Ponte sullo Stretto: «Il Ponte è una delle infrastrutture indispensabili per lo sviluppo della Sicilia, delle sue industrie, tra le quali non dimentichiamo che c’è anche il turismo. E’ indispensabile quanto un sistema ferroviario migliore di quello da terzo mondo che abbiamo, quanto dei porti all’avanguardia. Basta con l’inganno di quanti dicono che ci sono altre priorità. Quali sono queste priorità? Mi sarebbe piaciuto vedere una prima pietra, anche solo finanziaria. Le Ferrovie, ad esempio, perdono 200 milioni l’anno, e non a caso sono tra i finanziatori del Ponte, perché in quel modo ridurrebbero e di gran lunga le perdite. Stando così le cose, invece, rischiamo di ritrovarci senza Ponte e senza traghetti».

Dunque il Lombardo che non ti aspetti, e che interviene pesantemente sull’inquinamento a Milazzo: «Le malformazioni, i tumori, le malattie che si registrano in quell’area sono un prezzo troppo alto. Non dico di chiudere le industrie, ma di chiudere con il ricatto. Piuttosto che a quelle ciminiere, che tra l’altro non attirano di certo turisti, si può pensare ad altre attività che comportino anche più posti di lavoro». Incalzato sull’aeroporto (cosa che farà più tardi anche il presidente della Provincia Leonardi), Lombardo risponde così: «Ben venga l’aeroporto, come struttura a servizio del turismo, anche perché non costa moltissimo. Fatte le opportune verifiche, qualsiasi opera produttiva è ben accetta».

Altro tema delicato, sul quale interviene sia su domanda dei giornalisti sia di fronte agli industriali è quello della sanità: «Vanno tagliati gli sprechi, non può costare 8-9 miliardi alla Regione. Al tempo stesso si può avere una sanità migliore, esaltando le eccellenze che ogni provincia offre, anche quelle private, fermo restando che il costo deve essere proporzionato, invece la spesa sanitaria è giunta al di là di ogni limite». Altro focus di estrema attualità, i rifiuti: «Un sistema moderno di eliminazione dei rifiuti è essenziale, e deve avere alle spalle una differenziazione efficiente. La Finocchiaro sostiene che il sistema di termovalorizzatori pensato da Cuffaro è eccessivo? Se i tecnici faranno questa valutazione, lo ridurremo. I politici decidono in base alle indicazioni dei tecnici».

Agli imprenditori locali Lombardo vuole ribadire l’importanza del concetto di autonomia: «Sono diverse le regioni in Europa che si sono risollevate grazie alle autonomie e agli statuti speciali, penso ad esempio alla Catalogna. Da questo spirito nasce l’Mpa e di conseguenza la mia candidatura. L’idea è di utilizzare l’autonomia, confrontandosi naturalmente con il Governo italiano e con l’Europa, per alzare la voce su temi assolutamente centrali come la lotta alla mafia, ma anche il sistema creditizio. A questo proposito, resta in piedi l’ipotesi di una Banca del Sud, ma c’è da chiedersi se sia il caso di mantenere una partecipazione inutile della Regione nel Banco di Sicilia».

A chi gli fa notare come Messina sia una città in perenne stato di commissariamento, e non solo al Comune, il candidato risponde: «Sia chiaro, io denuncio l’eccessivo centralismo della Regione e di Palermo, che non è da meno rispetto a quello statale. Non ha senso avere commissariati enti su enti, come lo Iacp».

Dopo l’Assindustria, l’auto di rappresentanza conduce Lombardo a Palazzo dei Leoni, dove ad attenderlo ci sono il -padrone di casa- Leonardi, il commissario Gaspare Sinatra e il presidente dell’Autorità portuale Dario Lo Bosco. E proprio sulla clamorosa vicenda delle microspie nella stanza del commissario, del quale viene informato poco prima, Lombardo si lascia sfuggire una battuta che genera qualche sorriso più o meno convinto: «Sinatra, come qualunque uomo pubblico, deve agire sempre come se fosse costantemente sotto i riflettori. Poi su chi sia stato a mettere queste cimici, mi pare non ci sia da dubitare…».

Sull’ex collega istituzionale Leonardi dice: «Ci lega una grande stima, che deriva da anni di collaborazione, credo proficua, nel direttivo dell’Unione Province. Le Province sono enti locali a cui vanno destinate ulteriori competenze, come la legge 10/2000, che attende di essere approvata, prevede». L’incontro con Leonardi, Sinatra e Lo Bosco «mi ha consentito di farmi un’idea più precisa su problemi importanti. Avrei potuto farmi mandare un fax, ma preferisco avere un contatto diretto». In particolare si è parlato del secondo approdo di Tremestieri, del completamento degli svincoli, di una Fiera da rilanciare e sfruttare 365 giorni l’anno e non quando capita, del dislocamento in un altro sito della stazione ferroviaria, della liberazione di ettari di terreno attualmente occupati dai binari. E quando viene ricordato che l’ex governatore Cuffaro aveva promesso 50 milioni di euro per la zona Falcata, Lombardo afferma senza problemi che «nel segno della continuità, se dovessimo essere eletti, manterremo gli impegni presi dalla precedente amministrazione».

Inevitabile, vista la presenza di Lo Bosco, che si torni sulla questione Ente porto, della quale si era discusso anche all’Assindustria: «L’Ente porto? Non sapevo nemmeno che esistesse. E’ il segno di come ci sia troppa burocrazia da superare, e su questo fronte c’è un lavoro impressionante da compiere. I duplicati, ad ogni modo, non hanno senso e vanno eliminati, e il documento nel quale l’Autorità portuale individua nella zona del Mela l’area per il punto franco mi pare chiarisca ogni equivoco».

Infine, viene ricordato a Lombardo di come i -rivali- politici, ma non solo, insistano molto sul fatto che il leader del Mpa venga visto come l’altra faccia di Cuffaro: «E’ il sintomo di un vuoto programmatico che fa paura – risponde – e che viene da parte di colleghi di quel Bassolino che ha creato un’immagine devastante della Campania, una Campania afflitta da un’organizzazione malavitosa che si chiama camorra. Con Cuffaro mi lega un’amicizia che, a differenza di rappresentanti della sinistra, non rinnego di certo».

(foto Dino Sturiale)

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