“Messina, una città che merita rispetto-. Bruno Sbordone, ex commissario straordinario, ci parla della sua esperienza nella nostra città

“Messina, una città che merita rispetto-. Bruno Sbordone, ex commissario straordinario, ci parla della sua esperienza nella nostra città

Redazione

“Messina, una città che merita rispetto-. Bruno Sbordone, ex commissario straordinario, ci parla della sua esperienza nella nostra città

mercoledì 10 Ottobre 2007 - 12:30

Oggi è il Prefetto di Rovigo, ma per noi è ancora il “commissario-.

Bruno Sbordone guidò la nostra città all’indomani della sentenza che fece “cadere- dalla poltrona l’allora sindaco Buzzanca, e vi rimase per circa 2 anni. Un tempo lungo, in cui ha avuto modo di impegnarsi e di lasciare il segno su alcune vicende importanti. Si deve a lui, per esempio, il nuovo regolamento sull’attività delle circoscrizioni e la loro riduzione, atto osannato sulla carta, ma oggetto di grandi polemiche da parte di chi denuncia che il decentramento dei poteri ai quartieri, in realtà, non sia mai stato attuato.

Oggi di commissario ne attendiamo un altro, e noi abbiamo chiesto a Bruno Sbordone di parlarci della sua esperienza messinese, proprio ora che qualcuno (nemmeno troppo in sordina) ha riproposto il suo nome quale possibile candidato.

“Questo mi riempie di gioia, perché vuol dire che l’impegno che ho profuso allora in qualche modo ha dato i suoi frutti. A Messina ho lasciato un pezzo di cuore; mi sono trovato benissimo perché la gente è aperta e cordiale, si può parlare veramente di tutto..-

– E’, però, una città i cui vizi e difetti vengono periodicamente “sbattuti- sulle pagine delle più importanti testate nazionali e che ora si trova a dover fronteggiare una vacatio amministrativa che ha gettato nello sconforto anche i detrattori del sindaco decaduto.

“Messina merita moltissimo e registro con dispiacere il fatto che a distanza di nemmeno due anni la città si ritrovi a dover fare i conti con una sentenza che la priva dell’amministrazione ma, chissà, forse non tutti i mali vengono per nuocere…Questa volta, poi, il periodo di commissariamento sarà piuttosto breve, non c’è motivo di drammatizzare-.

– Secondo lei qualche mese di permanenza potrà consentire al nuovo commissario di lavorare in modo costruttivo?

“Il fattore tempo non ha niente a che vedere con l’impegno e la voglia di fare; d’altra parte non ci vuole chissà quanta esperienza per cogliere dove siano le urgenze. Ci sono tutte le circostanze per lavorare e contribuire a risolvere i problemi della città-.

– Lei all’epoca si relazionava con il consiglio comunale, organismo su cui il suo “successore- non potrà fare conto. Pensa sarà un handicap aggiuntivo?

“In linea teorica potrebbe esserlo perché con avvedutezza posso affermare che la presenza di un consiglio fa sì che si venga a conoscenza delle questioni da affrontare direttamente da chi se ne è occupato sino a quel momento, ma in fondo queste nozioni si possono acquisire diversamente, anche rapportandosi con la giunta dismessa-.

– Se dovesse indicare un aspetto positivo e uno negativo della città?

“Quello positivo in parte l’ho accennato prima, ed è quello che si può dialogare bene con tutti, mentre suggerirei di guardare le questioni più a volo d’uccello, senza soffermarsi troppo su questioni particolaristiche. Ed in fondo questo è ciò che un commissario deve fare-.

– C’è qualcosa che vuole dire ai messinesi?

“Vorrei porgere un affettuoso e sincero augurio per il futuro. Ed al prossimo commissario auguro un buon lavoro-.

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