Sinatra conferma il pagamento di 4,5 milioni, ma i sindacati avevano già sottolineato come non bastassero. Sit-in di protesta a Palazzo Zanca.
Si complica ogni ora di più la vicenda Messinambiente. Dall’alba di questa mattina i lavoratori sono autoconvocati in assemblea permanente, quindi di fatto in sciopero, mentre in questo momento al Comune è in atto un sit-in di protesta. Suona quasi come una beffa, dunque, il comunicato stampa che il commissario Sinatra ha fatto pubblicare stamattina, in cui conferma l’accreditamento all’Ato3 di 4,5 milioni, affermando che «il provvedimento potrà garantire il pagamento delle spettanze ai dipendenti».
Il segretario generale della Cgil Franco Spanò ribadisce ancora una volta che quei 4,5 milioni non possono bastare, perché di quella cifra oltre 2,5 milioni sono andati alle banche che avevano anticipato le spettanze di ottobre. Di fatto a Messinambiente sono giunti poco più di 1,5 milioni, sufficienti a pagare le mensilità di novembre, ma non per tredicesime e dicembre. A questo si aggiunge il taglio preannunciato per il 2008. Lo stesso prefetto Alecci ha scritto una nota indirizzata proprio a Sinatra, in cui chiedeva spiegazioni non essendo questi gli impegni assunti in Prefettura. Spanò spiega anche che basterebbe, per il momento, che il Comune si impegni a riconoscere il credito effettivamente vantato dall’Ato3: in questo modo si potrebbe tornare dalle banche, che anticiperebbero nuovamente le spettanze dovute. Ma Sinatra sembra fare orecchie da mercante, d’altronde proprio ieri, a margine del vertice in Prefettura sul Tavolo istituzionale, sull’uscio della porta ha detto chiaro e tondo alla “triade- confederata che «i soldi non li stampo» e che «non posso risolvere tutto, anche se sono bravo». Al momento pare anche questa una situazione senza via d’uscita, ed alle porte c’è una nuova, grave emergenza rifiuti.
