Partecipate, tutti “salvi- tranne l'Istituzione dei Servizi sociali. Ma su Messinambiente «è in corso una verifica…»

Partecipate, tutti “salvi- tranne l’Istituzione dei Servizi sociali. Ma su Messinambiente «è in corso una verifica…»

Redazione

Partecipate, tutti “salvi- tranne l’Istituzione dei Servizi sociali. Ma su Messinambiente «è in corso una verifica…»

lunedì 10 Dicembre 2007 - 13:58

Scaduta la proroga di 45 giorni, rimane tutto immutato, o quasi. Nominati già i nuovi componenti del Cda fino a ieri presieduto da Elio Sauta.

Doveva essere un terremoto, alla fine è stata solo una scossa d’assestamento. Come prevedibile, si sono salvate quasi tutte le poltrone dei Cda delle società partecipate. Le uniche a fare le spese dei “tagli- del commissario Sinatra, quelle dell’Istituzione dei Servizi sociali. Come anticipato nei giorni scorsi, infatti, il consiglio fino a ieri presieduto da uno dei fedelissimi dell’ex sindaco Genovese, Elio Sauta, è stato sciolto, e già oggi Sinatra ha provveduto a nominarne i nuovi componenti: si tratta di Salvatore Vernace e dei funzionari comunali Giovanni Calarco e Giovanna Cucinotta. Proprio venerdì scorso Elio Sauta aveva lanciato un grido d’allarme: mancano nelle casse 1,6 milioni di euro, a rischio diversi servizi, tra cui il telesoccorso. Tra l’altro che anche nel settore dei Servizi sociali, dopo le vertenze che hanno coinvolto Atm e Messinambiente, ci fosse aria di burrasca l’avevano anticipato più volte anche i sindacati. Ma proprio su questo punto Sinatra è stato fermissimo: «Il servizio di telesoccorso, indispensabile e vitale per le persone che vivono sole, non va soppresso». Questa una delle direttive date al neo Cda. Le altre sono di «assicurare le cooperative sociali, le famiglie, gli anziani, i disabili, che i servizi continueranno ad essere svolti regolarmente e lo stipendio per gli operatori dovrà essere sempre garantito; abbattere le liste d’attesa dell’assistenza domiciliare agli anziani e dell’assistenza ai disabili; avviare le procedure per la gestione diretta di Casa Serena; adeguare lo Statuto ed adottare la pianta organica dell’Istituzione».

Allarme rientrato, invece, per le altre partecipate, che sembravano avviate verso l’azzeramento totale dei propri Cda (auspicato anche dal centrodestra cittadino). La proroga di 45 giorni è scaduto, ma per vari motivi Sinatra non ha potuto procedere secondo quelli che sembravano gli intendimenti iniziali. Potrebbe aver pesato, ma non lo sappiamo, l’altolà dato dai presidenti di quelle municipalizzate che sono Spa, ovvero Ato3, Messinambiente, Amam e Polisportiva Messina, i quali si sono rifatti al Codice civile per far notare al commissario che i suoi provvedimenti erano inattuabili.

Fatto sta che tutti, per il momento, rimarranno al proprio posto. Andando nel dettaglio, i Cda di Amam e Ato3 rimarranno in carica fino alla riadozione della delibera commissariale di adeguamento dello Statuto, con alcune modifiche. Tra quelle previste, interessante l’aggiunta di un terzo comma all’articolo 18 dello statuto dell’Amam e all’articolo 21 di quello dell’Ato3: « Fino a quando la S.p.A. ha come socio unico il Comune e quindi capitale interamente pubblico, le assunzioni di personale devono avvenire con procedura ad evidenza pubblica».

Da valutare la posizione di Messinambiente, sulla quale Sinatra ha voluto prendere tempo, comunicando che è «in corso la verifica del suo ruolo dopo la costituzione dell’Ato3 che prevedeva l’assorbimento delle funzioni e delle risorse umane». Verifica che non è ancora chiaro a cosa porterà, considerato che è ancora in piedi il rischio stipendi. Per l’altra società in crisi, l’Atm, non è previsto nessun cambiamento, considerando che il Cda rimarrà in carica nei tempi stabiliti per lo scioglimento e la successiva trasformazione in Spa. Trasformazione che, è bene ricordarlo, è conditio sine qua non per la sopravvivenza dell’Atm stessa, e per la quale potrebbero essere fondamentali le decisioni che prenderà il commissario in merito alla transazione degli immobili con l’azienda presieduta da Franco Providenti.

In corso di verifica, infine, anche la situazione delle altre partecipate Nettuno, Polisportiva Città di Messina, Il Tirone, Feluca, Innovabic. Verifica che riguarderà «la situazione azionaria del Comune, le finalità della compartecipazione e la nomina o designazione degli Organi».

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