Sottrarre il Partito Democratico dalle mani degli apparati. Il movimento che sostiene la candidatura di Enrico Letta alle primarie del PD ha organizzato per lunedì alle 17,00 nel teatro Don Orione sul Viale San Martino un’assemblea pubblica per «cominciare a coinvolgere i cittadini nel processo costitutivo del nuovo soggetto politico, che sinora non ha conosciuto quella spinta di entusiasmo e di partecipazione che ci si auspicava». Saranno presenti, tra gli altri, il sottosegretario Marco Stradiotto e il coordinatore regionale dei Democratici per Letta Angelo Argento.
Secondo gli organizzatori dell’incontro esiste il rischio che le regole per le primarie possano creare ostacoli alla partecipazione. Ostacoli che derivano dalla volontà delle attuali dirigenze di partito di garantirsi la sopravvivenza. E che si concretizzano già ora in modalità organizzative e in scelte strategiche da molti ritenute poco democratiche. A partire dalle liste bloccate, senza la possibilità per gli elettori di esprimere preferenze per i candidati alle assemblee costituenti. Per non parlare della decisione di chiedere 5 euro a chi vuole votare alle primarie.
I Democratici per Letta, comunque, auspicano che si possano superare le difficoltà, in nome di un obiettivo più grande. «Le primarie – recita il loro comunicato – non dovranno sancire il trionfo degli apparati, ma dovranno essere la grande occasione di rinnovamento per cui sono state concepite. E questo risultato dipende essenzialmente dai cittadini e dal loro coinvolgimento attivo, che può stravolgere accordi che sembrano già fatti».
Dal punto di visto dei contenuti, il progetto politico dei Democratici per Letta intende rilanciare la questione meridionale nell’ambito di una più complessiva questione Paese. «Si tratta – affermano i responsabili messinesi del movimento – di rinnovare un impegno per il Sud che dia risposte serie, strutturali e non clientelari alla grande domanda di lavoro, di libertà dall’oppressione mafiosa, di valorizzazione delle risorse e delle vocazioni del territorio che proviene soprattutto dalle nuove generazioni».
