Il capogruppo al Consiglio provinciale replica alla reazione di Saitta, Bottari e Panarello alle sue prime dichiarazioni: «Risibile l'attacco personale di cui mi fanno destinatario»
«Nervosa e scomposta appare la reazione degli ex assessori Bottari e Saitta e dell’On. Panarello». Ecco che arriva la “controreplica- di Luigi Gullo, capogruppo al Consiglio provinciale del Partito Democratico, in un botta e risposta iniziato domenica scorsa e che pare essere destinato a inoltrarsi nel caldo torrido ferragostano.
Il primo “dardo- è stato lanciato, infatti, da Antonio Saitta, Angela Bottari e Filippo Panarello, rappresentanti di quella cerchia di “scontenti- del Pd sempre più ampia tra ex Ds e Vince Messina, con un documento nel quale si criticava la gestione locale e regionale del partito in vista del congresso di febbraio. A quella nota rispondono in tanti, non quello che pare il diretto destinatario, ovvero Francantonio Genovese. Tra i banchi di Palazzo Zanca Marcello Greco (che in consiglio comunale è capogruppo) e Paolo Saglimbeni si rendono promotori della nascita a Messina di TrecentoSessanta, di fatto la corrente “lettiana- del partito, mostrandosi disponibili ad un’apertura verso forze moderate come Udc e Mpa. Tra le reazioni più “piccate- proprio quella di Gullo, che ribatte agli strali dei tre respingendo al mittente le accuse, pretendendo un’assunzione di responsabilità e chiedendosi se alla base del malcontento ci sia il cattivo risultato ottenuto nelle elezioni dalla lista Pd – Democratici per Messina, che raccoglieva un po’ tutte le istanze che fanno riferimento agli autori del documento.
Ieri la “risposta alla risposta- del trio Saitta-Bottari-Panarello, con una nuova nota nella quale, dopo aver ribadito la necessità di aprire un confronto all’interno del Pd alla luce del tonfo elettorale e del congresso che verrà, si legge a proposito del capogruppo di Palazzo dei Leoni: «Non merita risposta, invece, il consigliere Gullo, uno dei responsabili materiali della mancata presentazione delle “liste del presidente- alle elezioni provinciali: cerca di buttarla in rissa e di nascondersi dietro le vecchie appartenenze, nel tentativo di sottrarsi al giudizio politico negativo per una vicenda, ancora non chiarita, che alle elezioni amministrative ha creato danni politici ed elettorali incalcolabili al Pd».
Immancabile e inevitabile la controreplica di Gullo: «Non vedo tentativi di rissa, tampoco vedo ipocrisia nelle mie parole. Ho, invece, in maniera chiara e netta espresso la mia opinione sulle loro esternazioni, forse colpendo nel segno. Ho manifestato il mio disappunto rispetto al loro maldestro tentativo di tirarsi fuori da una vicenda amministrativa ed elettorale che li aveva visti protagonisti, scaricando responsabilità, anche loro, esclusivamente su altri».
Gullo definisce «risibile e certamente non all’altezza della loro grande caratura politica l’attacco personale di cui mi fanno destinatario. Non avevo né ruoli politici, né sostanziali nella presentazione della lista del presidente, né avrei potuto averne tenuto conto che ero uno dei 45 candidati della lista del Partito democratico. Riguardo al giudizio politico – conclude – quello, più che a loro, spetta com’è regola agli elettori, che mi hanno gratificato ancora una volta della loro ampia fiducia, confermandomi, anche nel 2008, come il consigliere del centro sinistra più votato in tutta la provincia».
Un’estate molto calda, per il Pd messinese. In attesa che anche il segretario regionale dica la sua, attendiamoci nuovi “fuochi- d’agosto.
(nelle foto: Luigi Gullo e Filippo Panarello)
