Il Pd, Messinambiente e il bando dell’Ato3: «Non difendiamo roccaforti di sinistra. Buzzanca che interessi promuove?»

Il Pd, Messinambiente e il bando dell’Ato3: «Non difendiamo roccaforti di sinistra. Buzzanca che interessi promuove?»

Il Pd, Messinambiente e il bando dell’Ato3: «Non difendiamo roccaforti di sinistra. Buzzanca che interessi promuove?»

venerdì 10 Dicembre 2010 - 08:48

Grioli, dopo che il sindaco aveva “politicizzato” le posizioni del Pd: «Noi non difendiamo roccaforti di sinistra frutto delle fantasie del sindaco utilizzate ad arte per nascondere disegni politici dell’amministrazione comunale. I primi due presidenti di Messinambiente, del resto, furono nominati da An. Noi difendiamo gli interessi della città»

Le scelte di Palazzo Zanca? «Irragionevoli». La tesi secondo cui il Pd difenda Messinambiente per difendere una roccaforte politica di sinistra? «Fantasie del sindaco». Il segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli non ci sta e nel giorno in cui Nino Dalmazio esce definitivamente dalla scena dei rifiuti in città, torna all’attacco sul caso Messinambiente e sulla vicenda più spinosa, quella del bando dell’Ato3. «La scelta di indire un bando di gara per la gestione del sistema integrato dei rifiuti – ribadisce – è scelta politica per nulla obbligata dalla legge a cui fa riferimento il sindaco. Abbiamo provato e siamo pronti in qualsiasi sede a provare che la legge prevede la possibilità di gestire il servizio con un società mista pubblico-privata purchè il socio privato sia individuato mediante gara ad evidenza pubblica. Questa sarebbe stata la scelta da compiere per salvaguardare i livelli occupazionali e ottenere quegli investimenti di cui la S.p.a di proprietà del Comune ha bisogno. Invece il bando dell’Ato3 non garantisce i livelli occupazionali, metterà fuori Messinambiente con tutto il suo capitale progettuale e tecnico-organizzativo per lasciare campo libero a qualche società privata. In più il Comune dovrà fare fronte ai debiti di Messinambeinte (circa 30 milioni) debiti, beninteso, derivanti dalla mancata corresponsione alla stessa da parte del Comune delle risorse necessarie per gestire tutto il servizio».

Sul piano politico, «sorprendono ancora le stucchevoli dichiarazioni del sindaco di Messina che dipinge Messinambiente come una società di dirigenti della sinistra. Dimentica forrse che i primi due presidenti di Messinambiente sono stati l’attuale on. Formica ed il dott. Sergio La Cava che di certo non hanno fama di essere uomini di sinistra. Il sindaco deve spiegare invece perché si è rotto l’idillio con Dalmazio, deve dire la verità sui conti di Messinambiente perché sa bene che nel 2009 l’Ato aveva raggiunto un’intesa con Messinambiente sulle risorse spettanti a quest’ultima quantificate in 31 milioni di euro l’anno al netto dei costi di conferimento in discarica, (accordo saltato perché il ragioniere generale ha negato la disponibilità delle risorse) e deve spiegare come potrà la società che vincerà la gara, gestire il servizio con 23,5 milioni di euro senza ridurre il personale. Infatti ormai tutti sanno che il bando subordina la riassunzione del personale alla clausola che comunque la società nell’offerta indicherà il numero necessario di personale sufficiente per svolgere il servizio».

«Invece di parlare delle responsabilità della Regione – continua Grioli – che in questo caso sono secondarie si ricordi che da sindaco deve dare conto su quanto si è fatto in questi anni sulla raccolta differenziata. L’Ato che è l’ente che per conto del Comune ha il compito di pianificare servizi con l’obiettivo di accrescere la raccolta differenziata non ha prodotto alcun risultato in questi due anni e mezzo. Oggi porta avanti il disegno del sindaco di spazzare via Messinambiente e di contro Buzzanca blocca gli impianti di Pace senza indicare una strada alternativa, mentre fino ad agosto tutti gli atti posti in essere dal comune acceleravano per questi impianti. I deputati regionali del Pd presenteranno una interrogazione per fare luce sulla titolarità dell’Ato in liquidazione di indire il bando. Il sindaco continua a giocare con i messinesi esercitando solo il ruolo di deputato regionale di minoranza e questo gioco tende a rimpallare sulla Regione le responsabilità di chi è stato eletto per governare la città. Questo gioco è irresponsabile, non troverà accoglienza nella cittadinanza che si aspetta risposte concrete e sui rifiuti si è assistiti a schizofrenie incomprensibili i cui costi saranno pagati solo dai messinesi. Il consiglio comunale ha approvato un preciso indirizzo che prevede il ritiro del bando di gara, e tale ordine del giorno è stato approvato anche da consiglieri che appoggiano la giunta Buzzanca. Il sindaco dovrebbe anche sapere che la legge che pone in liquidazione gli Ato siciliani prevede la costituzione di ambiti sovra comunali che avranno a breve il compito di fare le gare per gestire il servizio all’interno del nuovo ambito. La domanda è questa. Se il Comune avesse seguito la nostra proposta trovando con gara il socio privato di Messinambiente, avrebbe potuto tale società mista concorrere con buone possibilità competitive alla gestione del servizio nella futura SRR prevista dalla legge regionale? La risposta è positiva. Allora – conclude il segretario del Pd – il sindaco quali interessi sta promuovendo. Quelli della città? Non sembrerebbe».

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