Il Pd alla Provincia svela il buio dei cento giorni della giunta Ricevuto

Il Pd alla Provincia svela il buio dei cento giorni della giunta Ricevuto

Redazione

Il Pd alla Provincia svela il buio dei cento giorni della giunta Ricevuto

mercoledì 12 Novembre 2008 - 11:23

L'opposizione all'attacco del presidente: -Non ha mai presentato in aula programma e giunta. Alcuni gruppi del centrodestra abbandonano l'aula e paralizzano i lavori. Valuti se ha ancora la maggioranza o si dimetta-

Come preannunciato lunedì scorso in aula, i consiglieri provinciali del Partito Democratico hanno convoncato per stamattina una conferenza stampa per fare il punto sul -buio- dei cento giorni della giunta Ricevuto, ma soprattutto per sottolineare lo scollamento tra l’amministrazione e la maggioranza in aula.

A prendere per primo la parola il segretario provinciale del partito Pippo Rao, forse il più battagliero dell’opposizione in consiglio. L’ex assessore comunale ha spiegato che, a quattro mesi dall’insediamento, il Presidente non ha ancora presentato in aula la sua relazione programmatica, disattendendo un adempimento previsto dallo dallo statuto. E lo stesso è stato fatto per la giunta, con le deleghe assessoriali ancora non presentate ufficialmente. -I problemi non si risolvono con gli slogan – continua – o con i proclami, senza che vengano posti in essere percorsi credibili. Del programma di Ricevuto abbiamo saputo solo leggendo il documento presentato all’atto della candidatura. Si annunciavano investimenti nelle infrastrutture, nell’edilizia scolastica, sostegno alla cultura e all’ambiente, veniva progettata l’integrazione dell’Area Metropolitana dello Stretto e tanto altro. Ma i primi cento giorni della Giunta Ricevuto vanno in tutt’altra direzione, non è stato prospettato un nuovo modello amministrativo, non è stata promossa una reale politica per lo sviluppo, non si è posto l’accento sull’assetto organico degli uffici tecnici al fine di cominciare a realizzare progetti per accedere ai fondi comunitari-. Per Giuseppe Grioli invece il programma si avvicinerebbe molto a quello del candidato eletto nella provincia di Roma, Nicola Zingaretti: -Probabilmente sarà stato copiato e incollato. Sono punti rintracciabili in qualsiasi programma. Il difficile è spiegare come raggiungerli-.

Ma come detto si avvertono grossi scricchiolii anche rispetto ai rapporti con alcuni gruppi della maggioranza in consiglio. Da alcune settimane infatti, esponenti del centrodestra si alternano nell’abbandonare l’aula, anche se ufficialmente per motivazioni diverse. Ha dato il via il gruppo della Gioventù della Libertà (di area An) in contestazione con l’assenza di dialogo con Ricevuto, che non ha mai presenziato ad una seduta del consiglio; ha proseguito l’Mpa, che per due volte ha lasciato gli scranni in protesta con l’andamento dei lavori. -Non entriamo nel merito delle motivazioni che spingono i vari gruppi a prendere queste posizioni – commenta Rao – ma ci interessa sottolineare che ciò comporta il blocco dell’attività dell’organo consiliare. E’ evidentemente un problema politico, dunque Ricevuto deve fare un’analisi per capire se ha ancora una maggioranza che gli consenta di rispondere al territorio. Una maggioranza che, a quanto pare, è ‘bulgara’ solo nei numeri-. Entra più nei dettagli invece il capogruppo Luigi Gullo: -Ciò che sta avvenendo potrebbe essere ricondotto a due elementi. Il primo è che probabilmente le varie anime del centrodestra provano a fare vedere i muscoli per ottenere il più possibile in sede di redazione di bilancio, visto che i lavori sarebbero iniziati. Il secondo ha radici più lontane. Tutti ricorderete come è arrivata la candidatura di Ricevuto. Manca la coesione tra le forze partitiche, ognuno va per conto proprio indirizzato da questo o da quell’altro leader di riferimento-.

Il gruppo del Pd dunque continuerà a rappresentare il suo dissenso rispetto a questo modus operandi, anche perché ancora non sono stati discussi problemi davvero seri. Per l’opposizione, il Consiglio non può rappresentare un -peso- da consultare quando le norme lo impongono nei particolari passaggi che richiedono l’approvazione per esempio del Piano Triennale delle opere pubbliche, del piano di ammodernamento della viabilità o del Bilancio Consuntivo. Ciò sarebbe avvenuto in questi mesi e sempre con le stesse modalità: gravi ritardi nella presentazione delle proposte di delibera da parte dell’Amministrazione, imposizione al Consiglio di tempi stretti per l’approvazione di provvidementi di scadenza. Inoltre, come detto, si chiede di dare risposte dal punto di vista programmatico all’aula. In caso di assenza di maggioranza invece, viene invitato il presidente a dimettersi.

Hanno partecipato alla conferenza di stamattina anche i consiglieri Miano e Italiano che hanno illustrato la situazione per quanto concerne i loro distretti di competenza, Giacinto Barbera (Popolari-Riformisti-Socialisti) e Maurizio Palermo (Idv).

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