La tutela della persona, della famiglia e dell'azienda era stata chiesta anche nel dossier scritto dal professor Adolfo Parmaliana prima del suicidio
Un uomo coraggioso che denunciando i mafiosi che volevano taglieggiare la sua azienda, ha dimostrato che c’è chi ha ancora la forza di combattere i soprusi. E ieri come apprezzamento per questo gesto, sono intervenuti in Parlamento alcuni deputati del Pdl, che hanno chiesto urgentemente di mettere in atto adeguate misure di protezione per questo imprenditore che lo Stato e le istituzioni non possono lasciare solo in un contesto territoriale ad alta densità mafiosa come quello siciliano.
Il provvedimento è stato richiesto al Ministro dell’Interno con un’interrogazione parlamentare presentata da dieci parlamentari del Pdl, primo firmatario il vicepresidente del gruppo Carmelo Briguglio. Nel documento viene ricostruita la storia dell’imprenditore, titolare dell’Eds Infrastrutture S.p.a., organico medio di 210 unità e una produzione pari a 20.000.000 di euro annui. Società che dal 1982 al 2007 ha subito 36 atti di intimidazione e danneggiamenti. L’interrogazione ricorda anche che la tutela della persona, della famiglia e dell’azienda di Sebastiano Buglisi è stata chiesta anche nel dossier scritto dal professor Adolfo Parmaliana, che prima di mettere fine alla propria esistenza ha deciso di redigere un atto d’accusa che è ora oggetto di indagine da parte dell’Autorità.
Buglisi, con la sua testimonianza, ha portato alla condanna dei mafiosi che lo volevano costringere al pizzo. Un grande gesto di un uomo, che al pari di altri come il messinese Mariano Nicotra, ha deciso di non sottostare alle leggi ingiuste della malavita che non fanno altro che sopprimere lo sviluppo del nostro territorio.
