La piaga dei debiti fuori bilancio: un credito di sedici anni fa verrà pagato più del doppio

La piaga dei debiti fuori bilancio: un credito di sedici anni fa verrà pagato più del doppio

La piaga dei debiti fuori bilancio: un credito di sedici anni fa verrà pagato più del doppio

sabato 21 Marzo 2009 - 14:22

Lo ha approvato il commissario ad acta il 18 marzo scorso, dopo la sentenza del Tar: Palazzo Zanca sborserà 130mila euro per un lavoro da 57mila risalente ai primi anni ‘90

Sentiamo spesso parlare di debiti fuori bilancio, di questa piaga che provoca, con una frequenza impressionante, continue emorragie dalle già povere casse comunali, ma il più delle volte non abbiamo contezza delle storie, anche pluridecennali, che si portano dietro. Oggi vi parliamo dunque, a titolo esemplificativo, dell’ultimo debito fuori bilancio approvato dal commissario ad acta il 18 marzo, non avendo il Comune rispettato i termini sanciti dalla sentenza del Tar del 16 luglio 2008. Ve ne parliamo perché è giusto che la gente sappia come Palazzo Zanca arrivi a pagare 130mila euro un debito che risale al 1993 e che allora consisteva in meno della metà, 57mila euro, circa 111milioni delle vecchie lire.

Partiamo dalle origini. Nel 1992 la giunta municipale del tempo approvava un progetto, con tanto di copertura finanziaria, affidato quasi due anni prima al professionista Santo Musumeci, per la realizzazione di una strada di accesso alla discarica di Portella Arena. Successivamente l’organo di controllo competente annullava le delibere, ma il Musumeci aveva già svolto il suo lavoro, redigendo il progetto, e reclamava il suo compenso, circa 111milioni.

Questo è il punto di partenza del contenzioso che si trascina fino ai giorni nostri. Il 17 dicembre 1993 il Tribunale di Messina dava torto al Comune, ingiungendolo al pagamento di quanto dovuto a Musumeci, ma il Comune stesso, nel ’94, presentava opposizione. Qui entra in gioco anche la lentezza cronica di procedimenti del genere: solo nel 2006, dunque ben dodici anni dopo, il Tribunale rigettava l’opposizione del Comune. Il quale, però, continuava a non pagare.

Si arriva così ai giorni nostri, con la sentenza del Tar del 16 luglio scorso che impone al Comune di pagare entro 90 giorni le somme dovute, con il Comune stesso che continua a non pagare, e con la successiva nomina del commissario ad acta, che il 18 marzo approva il debito fuori bilancio. Morale della favola, la somma inizialmente dovuta, 57.723 euro, cresce in maniera esponenziale attraverso questa lunga serie di passaggi. Ecco come: 39.456 euro sono gli interessi maturati, 26.655 euro è la rivalutazione Istat, 1.523 euro le spese procedimentali dovute al Tar e ulteriori 5.062 euro di spese legali dovute al Musumeci. In totale fanno 130.421mila euro, che abbandonano per sempre Palazzo Zanca contribuendo, nel loro “piccolo”, alla cronica crisi delle casse comunali.

Questo è solo un esempio, l’ultimo in ordine cronologico, di come funzionano i debiti fuori bilancio del Comune. Cifre sopportabili diventano, col passare degli anni, sommando interessi e spese legali, esborsi considerevoli, con Pantalone che, ignaro, come sempre paga.

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