Piani di lottizzazione, Urso (Prc): «Il commissario sta esagerando»

Piani di lottizzazione, Urso (Prc): «Il commissario sta esagerando»

Redazione

Piani di lottizzazione, Urso (Prc): «Il commissario sta esagerando»

venerdì 23 Novembre 2007 - 10:30

L'ex consigliere comunale: «Starà qui solo qualche mese, ma prende decisioni su aspetti importanti del futuro di Messina»

Si temeva una nuova, massiccia colata di cemento sulle colline messinesi, e colata di cemento sarà. Che a deciderlo non sia stata una rappresentanza politica votata democraticamente ma un funzionario regionale che fino a poco più di un mese fa ammetteva candidamente di conoscere della città solo il duomo e i traghetti, forse fa poca differenza, nel senso che il sacco edilizio ha radici molto più profonde. Ma è certo che il provvedimento firmato ieri da Sinatra con il quale si dà via libera ai piani di lottizzazione, e quindi alla ulteriore cementificazione, di aree già “usurate- come Faro superiore, San Licandro e contrada Pirrotta a Sperone, farà discutere. Anzi, fa già discutere. Perché circa due mesi fa tre consiglieri comunali, Nino Urso di Rifondazione, Santino Morabito di Sinistra Democratica e Ciccio Rizzo di Alleanza Nazionale, avevano presentato una dettagliata interrogazione alla giunta in cui si avanzavano numerosi e documentati dubbi sulla fattibilità di questi piani di lottizzazione, legati a problemi di natura idrogeologica, di allacci alla rete idrica e molto altro, sottolineando anche la grande rapidità con la quale fu approvato il V.i.a. (appena 24 ore) dagli uffici competenti.

Oggi che i piani sono stati approvati, Nino Urso è quasi basito per il provvedimento del commissario. «Sono assolutamente contrario. Anzi, penso che faremo un’iniziativa forte, potremmo anche chiedere che sia il Prefetto a dire qualcosa su ciò che sta facendo il commissario. Un conto è che svolga il suo ruolo, per carità, previsto dalla legge, ma arrivare ad approvare un piano di lottizzazione del genere, con tutte le normative connesse su Zps e quant’altro, mi sembra un’esagerazione. Qui non è solo un problema di democrazia. Una persona che starà qui per un altro paio di mesi sta prendendo decisioni di grandissima importanza per il futuro della città. Non ci vedo proprio niente di ordinario né nell’approvazione del Piano regolatore del porto, né nei piani di lottizzazione, i quali sono provvedimenti che dovrebbero venir fuori da un democratico dibattito politico».

Dunque Urso incalza con un’altra considerazione: «Prima tutti parlavano di dissesto finanziario, da due anni aleggia questo spettro, ora tutto tace. Invece di pensare ai piani di lottizzazione, perché Sinatra non ci dice qualcosa al riguardo, perché non dà un’occhiata ai conti? O forse erano pazzi tutti gli amministratori precedenti?». Quando a Urso chiediamo se secondo lui dietro alle azioni di Sinatra ci sia una volontà politica, lui risponde che «nel meridione, purtroppo, i condizionamenti politici sulle professioni in genere sono molto frequenti. Mi auguro per lui che non sia così, ma da come agisce sembrerebbe proprio che ci sia qualcuno che gli suggerisce le mosse».

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