Il Piano di allertamento si affida ai telefonini, ma a Briga superiore non c’è copertura

Il Piano di allertamento si affida ai telefonini, ma a Briga superiore non c’è copertura

Il Piano di allertamento si affida ai telefonini, ma a Briga superiore non c’è copertura

mercoledì 20 Gennaio 2010 - 09:16

Il sistema di sirene illustrato ieri dal sindaco e dalla Protezione civile regionale viene attivato via Gsm da un telefonino. Chiarella (Pdl) evidenzia però che in uno dei centri inseriti nel Piano manca la stazione radio base: «Si potrebbero utilizzare stazioni carrabili, come avvenuto in passato durante l’emergenza Etna»

Un sistema di allarme sonoro “di ultima generazione”: così è stato presentato ieri l’apparato di sirene che rappresenta il cuore del Piano di allertamento predisposto dalla Protezione civile regionale e di fatto già attivo nei centri abitati colpiti dall’alluvione. Si tratta, nella fattispecie, di otto sirene, collocate a Giampilieri superiore, Altolia, Molino, Scaletta, Itala, Pezzolo, Briga superiore e Ponte Schiavo, le cui diverse tipologie di suono indicheranno diverse situazioni: il suono intermittente segnalerà l’inizio della fase di preallarme, quello bitonale la fase di allarme mentre il suono continuo darà contezza del cessato allarme. L’innovazione sta nel fatto che le sirene sono attivabili attraverso comandi impartiti tramite un sistema Gsm che consentirà di azionarli con un telefonino, con messaggi di allarme reimpostati a trasmissione via Sms.

Il problema è che, come segnalato in una nota al sindaco dal consigliere comunale di Forza Azzurri (Pdl) Giuseppe Chiarella, a Briga superiore, dove è stata installata una delle otto sirene, non c’è copertura di telefonia mobile, mancando una stazione radio base, dunque la sirena stessa non potrà essere attivata a distanza. Chiarella un suggerimento in questo senso lo dà: «Nelle more della definitiva risoluzione della problematica – scrive nella nota – si auspica in via provvisoria, un immediato intervento d’installazione di stazioni radio base carrabili, ad opera dei gestori di telefonia mobile. Già in passato, durante l’ emergenza causata dalla colata lavica dell’Etna, fenomeno che aveva distrutto i cavi telefonici, tale soluzione era risultata essere valida e tempestiva».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007