Poteri speciali, Buzzanca: «Protocollo d'intesa col prefetto». E del tavolo istituzionale non si parla più

Poteri speciali, Buzzanca: «Protocollo d’intesa col prefetto». E del tavolo istituzionale non si parla più

Redazione

Poteri speciali, Buzzanca: «Protocollo d’intesa col prefetto». E del tavolo istituzionale non si parla più

giovedì 03 Luglio 2008 - 16:33

Il sindaco: «Tocca al governo decidere. Il tavolo? Non lo conosco». Centenario del terremoto: «Fosse stato per me non avrei insediato alcun comitato»

Poteri speciali al sindaco e protocollo d’intesa con il prefetto. E’ questa l’idea che il sindaco Giuseppe Buzzanca intende portare avanti e che ha già proposto al governo “amico- di centrodestra. «Da parte mia ho dato la disponibilità ad assumere i poteri speciali – ha affermato Buzzanca – adesso dipende dal Consiglio dei Ministri. Voglio ricordare che i poteri furono disegnati attorno alla figura di un sindaco, e solo successivamente vennero affidati al prefetto. I fondi inizialmente stanziati, 5 milioni di euro, sono pochi, ed è chiaro che un sindaco ha più potere contrattuale». Ricordiamo che il prefetto Alecci, subito dopo aver ricevuto l’ordinanza dei poteri dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, aveva individuato diciassette piani di intervento, cosiddetti “cantieri-: parcheggi, aree pedonali e ciclabili; utilizzo di nuove tecnologie per la mobilità urbana; rinfoltimento dell’organico della Polizia municipale; attività per rimozione delle auto; riqualificazione delle strade; potenziamento trasporto pubblico; acquisizione di nuove aree; realizzazione della Via del mare; Metropolitana del mare (con stazione marittima di Torre Faro); collegamenti viari alla tangenziale; realizzazione di nodi di interscambio; Piattaforma logistica intermodale di Tremestieri; svincoli Giostra e Annunziata; Aree di protezione civile; riqualificazione dei torrenti e viabilità ai loro margini; Piano d’emergenza; esercitazione di verifica. Se i poteri speciali dovessero passare a Buzzanca, non è escluso che i piani possano cambiare.

Se da un lato l’attenzione verso i poteri è sempre alta, non si parla più, anzi, sembra che ci sia totalmente dimenticati del Tavolo istituzionale “Città di Messina-, tanto che lo stesso sindaco Buzzanca, sollecitato sull’argomento, glissa: «Non lo conosco». Eppure il tavolo fu presentato come un provvedimento, se vogliamo, anche più importante dei poteri speciali in sé. Uno strumento fondamentale di raccordo tra tutte le Istituzioni che, a vario titolo, hanno un ruolo nel disegnare il presente e il futuro di Messina, dal Comune alla Provincia, dalla Regione al Governo nazionale, sotto la direzione tecnica della Prefettura. Un’esperienza che Alecci aveva già vissuto in maniera proficua a Taranto, e che è stata portata avanti in altre sei aree metropolitane d’Italia. Qualcuno lo aveva definito addirittura l’ultimo treno per questa città, poi con la caduta del governo Prodi tutto è stato chiuso in un cassetto la cui chiave sembra essere scomparsa.

Infine, un’altra occasione che pare ormai destinata a essere persa, il Comitato nazionale per il Centenario del Terremoto. Quando nacque, nel marzo 2007, con il patrocinio dell’allora assessore al Risanamento Angela Bottari, si parlò di un piano triennale che, al di là di celebrazioni fini a sé stesse, potesse attrarre cospicui finanziamenti garantiti dall’allora governo di centrosinistra. Poi, le dimissioni del presidente del comitato, l’ex governatore della Regione Sicilia Franco Martino, e il dissolvimento del comitato. Toccherebbe alla nuova amministrazione rinvigorirlo, ma a precisa domanda Buzzanca ha risposto: «Fosse stato per me non avrei mai insediato un Comitato, mi sarei limitato ad una Messa alle 5.21 del 28 dicembre».

(nelle foto di Dino Sturiale: Buzzanca e Alecci)

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