Il Prc sulla zona falcata: «Si discuta per lo sviluppo e non per la disoccupazione»

Il Prc sulla zona falcata: «Si discuta per lo sviluppo e non per la disoccupazione»

Redazione

Il Prc sulla zona falcata: «Si discuta per lo sviluppo e non per la disoccupazione»

sabato 16 Febbraio 2008 - 13:05

Ialacqua: «Si valorizzi la polifunzionalità dell'area». Massaro: «L'Ente porto smentisce di essere la causa del caso Palumbo-Aponte. Lunedì chiederò chiarimenti ufficiali, altrimenti mi dimetto»

«La zona falcata sintetizza le contraddizioni di questa città». Così Daniele Ialacqua, segretario del Prc di Messina, spiega le ragioni della convocazione di una conferenza stampa nella quale Rifondazione e il circolo Peppino Impastato hanno illustrato il loro pensiero su quell’area e sull’accedo dibattito che si sta svolgendo in questi giorni, soprattutto alla luce del caso Palumbo-Aponte, e del famoso appalto da 170 milioni andato in fumo.

Vicenda definita «grottesca» da Ialacqua, avvenuta «per il presunto voto contrario di un presunto delegato dell’Ente Porto che tra l’altro smentisce la circostanza». Condannato il coro di «politici scandalizzati, opinionisti che ne approfittano per confermare i propri teoremi, difensori improvvisati dell’ultima ora». Secondo il segretario del Prc, affiancato da Tonino Cafeo del circolo Impastato, «le strumentalizzazioni non servono a nulla». Ialacqua annuncia così per il 3 marzo prossimo un incontro politico dal nome “Messina Bene Comune-, il cui nome significa che ci sono beni comuni, appunto, quali il territorio, l’acqua, i servizi, i trasporti che non sono merci. E a questo proposito una battuta sull’Atm: «Non va privatizzata, per quanto si stia andando proprio in quella direzione». Ialacqua torna a parlare della zona falcata perché «è il cuore di Messina» e «sintetizza le contraddizioni di questa città, che la vuole rendere monofunzionale quando, in realtà, ne andrebbe valorizzata la polifunzionalità». Ecco i punti essenziali del ragionamento del Prc: «La cantieristica è il connotato tipico dell’economia del Porto di Messina e non va ridimensionata; non ha senso chiudere definitivamente l’occasione del Punto Franco, piuttosto sono altri gli enti inutili come la Società Stretto di Messina, l’Ato rifiuti e l’Istituzione dei servizi sociali; la questione inceneritore, che da anni insiste sulla zona falcata come simbolo del fallimento della gestione dei rifiuti; il degrado della Cittadella, che andrebbe recuperata; il campo Rom, che da tempo immemorabile è in una situazione di abbandono, con la città che, dipinta come solidale ad ogni occasione, non si impegna per appena 90 rom (tanti ne sono stati censiti); l’ex stazione di degassifica e la bonifica radicale dell’area; il futuro di Rfi; il piano regolatore portuale, approvato “abusivamente- da Sinatra e non da un consiglio democraticamente eletto».

Sulla vicenda Palumbo-Aponte, sul Prp e sul Punto Franco non può non intervenire anche Mariano Massaro, che fa parte sia del direttivo del Prc che del cda dell’Ente porto. «Devo rispondere al segretario cittadino dell’Udc – afferma – al quale ricordo che questa critica viene dal partito che due suoi consiglieri all’interno dell’Ente porto, rinchiusi in un “silenzio tattico-, e ha anche proposto la presidenza proprio per uno che porta lo stesso nome del segretario cittadino». Parole come macigni. «E’ stato convocato il Cda per lunedì nel quale chiederò chiarimento ufficiali. Se la notizia dell’appalto saltato per colpa dell’Ente porto si rivelerà una bufala, allora partiranno iniziative adeguate, altrimenti le mie dimissioni sono sempre sul tavolo, perché non mi posso permettere di essere coinvolto in azioni contro lo sviluppo di questa città». Questione Punto Franco: «E’ un progetto che si persegue da oltre 60 anni e grazie a quest’ultimo Cda è stato rimesso all’attenzione della città. E’ eco-sostenibile, a basso costo e in pochi anni porterebbe oltre 3000 posti di lavoro. L’attività produttiva sarebbe nel Comune di Pace del Mela, che ha già dato la propria responsabilità». E infine il Piano regolatore portuale: «Chi sponsorizza il salottino nella città si prenda le responsabilità della caduta della produttività. Salvo molto di questo piano, ma non è il Vangelo e può essere modificato, noi in questo senso abbiamo già fatto molte proposte. Nessuno parla del prolungamento del Molo Norimberga, un vero attentato alla continuità territoriale tra la Sicilia e il Continente: allungandolo, infatti, si “imprigionano- le invasature di Rfi. D’altronde dal Piano regolatore la rete ferroviaria viene definita “ridondante-, e i binari verrebbero ridotti da 5 a 2, dimenticando che lo sviluppo passa innanzitutto dai trasporti. Noi siamo per il lavoro, lo sviluppo e il decoro della zona falcata – conclude Massaro – sediamoci tutti attorno a un tavolo per discutere di sviluppo e non di disoccupazione».

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007