Precari Policlinico, continuano le interrogazioni parlamentari. Ma quali ministri risponderanno?

Precari Policlinico, continuano le interrogazioni parlamentari. Ma quali ministri risponderanno?

Redazione

Precari Policlinico, continuano le interrogazioni parlamentari. Ma quali ministri risponderanno?

martedì 29 Gennaio 2008 - 12:25

Forgione e Dioguardi (Prc), Lomaglio (Sd) e Montalbano (Partito socialista) chiedono spiegazioni, ma rischiano di non avere interlocutori

Dopo Orazio Licandro, deputato del Pdci e componente della commissione Antimafia, altri parlamentari stanno intervenendo sull’interminabile vicenda dei precari Policlinico, la cui protesta in città, appoggiata dal punti di vista sindacale dalla Cgil, non si ferma praticamente da capodanno. Fioccano, infatti, le interrogazioni parlamentari rivolte ai vari ministri interessati, dal comparto Sanità a quello dell’Università passando per la Pubblica amministrazione. Ma il rischio concreto, già paventato qualche giorno fa dal segretario provinciale della Cgil Flc Franco Di Renzo, è che la crisi di Governo in atto renda tutto inutile, privando i vari deputati che hanno chiesto spiegazioni in Parlamento di un vero interlocutore.

Si parte, in ordine di tempo, da Accursio Montalbano, senatore del Partito socialista e vicepresidente del Gruppo Misto, il quale chiede «per quali ragioni, per quanto riguarda il personale in organico con contratto di lavoro a tempo determinato, in forza presso l’Azienda ospedaliera universitaria di Messina, in contraddizione con quanto previsto dalle sopra citate disposizioni normative, non si sia provveduto ad alcun provvedimento di stabilizzazione, come invece fatto in diverse parti del Paese; per quali ragioni la gestione dell’Azienda di Messina, nonostante le diverse sollecitazioni di natura istituzionale succedutesi negli anni, sia ancora affidata a Commissari straordinari».

Angelo Lomaglio, deputato di Sinistra democratica, ha presentato interrogazione il 23 gennaio, ricordando che «la nuova Finanziaria, quindi, impone in modo “imperativo- alle Amministrazioni il mantenimento in servizio del personale rientrante nei criteri previsti per la stabilizzazione in attesa dell’avvio concreto delle stesse procedure di stabilizzazione. Occorre inoltre sottolineare – continua – che il Policlinico di Messina, dal mese di Gennaio 2007, è sottoposto ad una gestione commissariale che ha comportato, fino a questo momento, un deficit di 22 milioni di euro nel solo anno in corso, di cui non sono mai state chiarite le cause, nonostante le ripetute richieste da parte delle Organizzazioni sindacali».

Infine Francesco Forgione e Daniela Dioguardi di Rifondazione comunista (il primo è presidente della Commissione Antimafia) sono intervenuti proprio ieri, chiedendo al Governo «quali iniziative i ministri interrogati ritengano opportuno adottare affinché le procedure di stabilizzazione dei lavoratori precari del Policlinico di Messina siano coerenti con le leggi finanziarie 2007 e 2008, e, conseguentemente, venga riammesso in servizio il personale ingiustamente e illegittimamente licenziato il 31 dicembre 2007. Se non si ritenga necessario accertare eventuali responsabilità da parte dei vertici dell’A.O.U. e dell’Università degli Studi di Messina».

Il dubbio rimane questo: quando la crisi di Governo troverà il suo sbocco definitivo alla fine delle consultazioni del presidente della Repubblica, ci saranno ancora dei ministri in grado di rispondere a queste interrogazioni?

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