Premi di produttività da quasi 700mila euro per dirigenti della Provincia. Alta tensione a palazzo dei Leoni

Premi di produttività da quasi 700mila euro per dirigenti della Provincia. Alta tensione a palazzo dei Leoni

Premi di produttività da quasi 700mila euro per dirigenti della Provincia. Alta tensione a palazzo dei Leoni

giovedì 03 Dicembre 2009 - 01:02

Il provvedimento con il quale l’Amministrazione ha previsto la “super liquidazione” ha scatenato le ire di GdL, Mpa e Pd. E del nucleo di valutazione fanno parte alcuni dirigenti: coloro che dovrebbero essere giudicati

Un provvedimento con il quale l’Amministrazione Provinciale ha previsto la liquidazione ai dirigenti della Provincia per il premio di produttività con una cifra che ammonterebbe a 695.334,64 Euro, di cui 529.000 per il 2009, e la restante parte per arretrati. E’ questo che ha scatenato il caos ieri in consiglio provinciale, portando al rinvio della seduta. Ma non è tutto. Ad aggravare la situazione un Nucleo di valutazione dell’Ente, organo di controllo, gestito e composto da una parte dei controllati stessi.

La situazione verrà analizzata domani in conferenza dei capigruppo e successivamente in aula, previa analisi delle determine e della documentazione, che comunque sembra non lasciare spazio a dubbi. Quanto emerso ha fatto letteralmente saltare i nervi a due consiglieri dalla vulcanicità di per sé innata, Pino Galluzzo e Roberto Cerreti. «Come può l’organo di controllo essere gestito e composto dai controllati?», si sono chiesti i due capigruppo di GdL ed Mpa riferendosi al Nucleo di Valutazione composto da Antonino Saija, Antonino Torrisi, Nicola D’Anna, Giuseppe Santalco e Giuseppe Spadaro, alcuni dei quali sono dirigenti e quindi di fatto dovrebbero essere imparzialmente giudicati per l’attività che svolgono. «Ora appare chiaro tutto ciò che ha caratterizzato e caratterizza il caotico e confusionario andamento delle attività amministrativa dell’Ente – continua i due consiglieri -, con provvedimenti di richiamo mai presi, e piogge di premi elargiti ai dirigenti, che solo quest’anno approfitteranno di arretrati e premi per quasi 700.000 euro. Per quanto sopra, sembra quasi normale assistere al ricorso milionario contro l’Ente Provincia, di un componente del suddetto organo di controllo ed ex dirigente provinciale, per ottenere arretrati e premi degli anni passati».

Una battaglia, quella per la trasparenza e le spese “eccessive” che ha coinvolto anche il Partito Democratico. Sul provvedimento riguardante il premio di produttività, secco è stato l’intervento di Pippo Rao, che insieme alle altre forze di opposizione aveva dichiarato che la minoranza in Consiglio Provinciale non avrebbe più partecipato ai lavori se non fosse giunto con urgenza in aula il Presidente della Provincia ed i componenti del nucleo di valutazione dell’Ente per spiegare tale provvedimento. «Di fatto – afferma Rao -, con premi di risultato così alti, ci si dovrebbe trovare di fronte ad un Ente che funziona alla perfezione, dà risposte concrete alle comunità ed al territorio, e soprattutto rende la Provincia di Messina, una delle realtà tra le più apprezzate per i servizi e per i risultati che consegue, e non invece così come viene costantemente certificato da varie analisi, una delle ultime nelle tante graduatorie in merito».

Per il Pd la questione è anche politica e necessita di un “intervento” dell’Amministrazione: «La Giunta ed il suo Presidente in testa dovrebbero avere la dignità di andarsene a casa. Oppure, e la cosa sarebbe gravissima, saremmo di fronte ad una specie di tacito accordo tra la politica e la burocrazia dell’ente, per il quale, la politica fa finta di non vedere e non sentire, facendo liquidare senza i doverosi, scrupolosi ed esigenti controlli e verifiche nel raggiungimento degli obiettivi e dei risultati conseguiti dai dirigenti ingenti somme, in cambio del più totale asservimento degli stessi ai voleri della politica. Questo significherebbe privare, così come la Costituzione impone, e così come le leggi prevedono, l’indipendenza, la trasparenza e l’imparzialità, nell’azione amministrativa, con ruoli, compiti e responsabilità totalmente distinti tra il potere politico e quello gestionale burocratico-amministrativo. Il tutto assume un’aspetto grottesco, rispetto agli stipendi da fame dei tanti dipendenti, e soprattutto rispetto ai precari».

Solo dopo una conferenza dei capigruppo con il Presidente del Consiglio Salvino Fiore, la minoranza ha deciso di rientrare in aula per votare la richiesta di convocazione di un’incontro tra i capigruppo, il Presidente della Provincia, ed il nucleo di valutazione dell’Ente, per esaminare la vicenda e poi prendere le consequenziali decisioni in Consiglio Provinciale.

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