Programmato il piano di trasferimento degli assessorati Lavoro e Politiche Giovanili, che troveranno sede tra Don Orione e l'ex IAI. Scelta contestata dai dipendenti che prestano servizio presso quest'ultimo edificio

La Provincia smobiliterà pian piano dai locali siti sul Viale San Martino. Un passo verso l’obiettivo prefissato della riduzione dei costi che passa anche dall’abbatimento della spesa per i fitti passivi. Proprio in questi giorni si lavora sul programma di spostamento di alcuni di uffici dai locali sopraindicati, che si trasferiranno in parte nel plesso di via Don Orione ed in parte verso il palazzo ex IAI. Una soluzione che appare gradita a metà.

Se infatti per ciò che riguarda la sede del Don Orione non si rilevano problemi particolari visto che gli spazi a disposizione sono ampi e relativamente accoglienti, diversa è la situazione per quanto concerne il palazzo dell’ex IAI, che potrebbe risultare -congestionato- dagli spostamenti di due assessorati, Politiche Giovanili e Lavoro, con gli uffici connessi. Una situazione sulla quale sono intervenuti diversi impiegati che prestano servizio presso lo stesso palazzo ex IAI, come ad esempio quelli del 5° dipartimento-2°Ufficio dirigenziale e del 1° dipartimento-3°Ufficio dirigenziale, che hanno sollevato parecchi dubbi sulla nuova ipotesi progettuale della nuova logistica che dovrebbe a breve essere attuata.

-Senza il benché minimo coinvolgimento dei dirigenti e del personale dipendente – si legge in una lettera aperta inviata, tra gli altri, al presidente Ricevuto – si ha notizia di imminenti spostamenti che non potranno non creare disagi e disfunzioni. Per inciso si osserva che proprio quegli Assessorati ed Uffici che oggi rifiutano di spostarsi nei locali di via Don Orione, avevano fatto pressione sulla precedente amministrazione (Leonardi) affinché, nonostante l’onerosa locazione, si affittassero i locali ex Co.re.co sul Viale S.Martino al fine di avere una sede di ‘rappresentanza’ nel centro cittadino. Ciò nonostante anche i locali di via Don Orione siano centrali ed altrettanto accessibili con i mezzi di trasporto, sia per l’utenza che per il personale-. Gli stessi dipendenti rilevano poi come nello stabile dell’ex IAI è tuttora ospite l’ufficio della Segreteria Tecnica dell’ATO risorse idriche le cui spese per luce, telefono, acqua ed arredi sono a carico del bilancio dell’Ente mentre tutti gli oneri, compreso l’affitto dei locali, da tempo dovrebbero essere ripartiti tra i 108 comuni del territorio provinciale.

Per quanto illustrato, i sottoscrittori della lettera hanno avanzato una serie di richieste. Intanto hanno sollecitato copia del piano di riorganizzazione al fine di poter formulare eventuali proposte migliorative e ciò prima che vengano disposti i traslochi. -Bisogna poi considerare prioritarie le esigenze degli uffici già allocati presso la sede ex IAI – scrivono- assumento come criteri di base: a) che le unità operative mantengano una logistica autonoma senza commistioni tra il personale, tranne che ciò non derivi espressamente da sinergie funzionali concordate con i funzionari ed autorizzate dal dirigente; b) che la dislocazione del personale nelle stanze venga effettuata tenendo conto dell’ampiezza dei locali (e non della cubatura), delle dimensioni degli arredi in dotazione (con presenza di materiale documentario da custodireper almeno 5 anni), dell’eventuale accesso di utenza esterna e del rispetto dei requisiti di sicurezza (vie di fuga) anche all’interno delle stanze-. Infine chiesto il trasferimento della STO, la segreteria dell’Ato idrico, dalla attuale sede ad altri locali, come quelli di via Don Orione, in attesa di una sede autonoma a carico della stessa società di gestione.