Prp paralizzato a Palazzo Zanca, Pergolizzi interviene

Prp paralizzato a Palazzo Zanca, Pergolizzi interviene

Redazione

Prp paralizzato a Palazzo Zanca, Pergolizzi interviene

lunedì 17 Settembre 2007 - 07:29

Il consigliere di An: «E' improcrastinabile recuperare i ritardi e imprimere un'accelerazione all'approvazione del Piano regolatore del Porto»

Che intenzioni ha l’amministrazione comunale riguardo il Piano regolatore del Porto? Ci sono irregolarità che possano giustificare questo ritardo? Se no, perché non è ancora giunto né in commissione né, di conseguenza, in consiglio comunale? A porsi queste domande è Nello Pergolizzi, consigliere di An, ma ne siamo certi, non solo lui.

La mancata nomina del presidente dell’Autorità portuale, con conseguente commissariamento dell’ente, ha riacceso i riflettori su quel Piano regolatore del Porto che giace in mezzo a chissà quante scartoffie a Palazzo Zanca, in attesa di essere approvato.

Pergolizzi fa notare come già nel mese di marzo 2006 l’Autorità Portuale, presieduta fino a pochi giorni fa dall’ing. Vincenzo Garofalo, avesse redatto la proposta di Piano, e che nell’agosto dello stesso anno fu questa fu illustrata al Consiglio Comunale, ottenendo un’ampia condivisione.

A quel punto sono iniziate discussioni e analisi su alcune modifiche e integrazioni proposte dal Comune, fino a giungere alla redazione definitiva del Prp, depositata il 9 luglio di quest’anno dai vertici dell’Autorità portuale presso gli uffici di Palazzo Zanca. Da allora, l’oblio.

«Ormai è improcrastinabile – dice Pergolizzi – per il nostro Comune recuperare i ritardi e realizzare un netto salto di qualità, imprimendo una decisa accelerazione all’approvazione del Piano Regolatore del Porto» non dimenticando, aggiunge, che « qualsiasi decisione di riqualificazione della zona compresa all’interno del Piano Regolatore del Porto non può prescindere da un fattivo coinvolgimento anche di RFI in considerazione della sua strutturata presenza in un ampia porzione della zona falcata».

«Nell’interesse della collettività – prosegue Pergolizzi – come fatto per altre proposte di deliberazione, l’Amministrazione Comunale dovrebbe dare alta priorità alla realizzazione delle opere indicate all’interno del Piano Regolatore del Porto. Invece, nessuna efficace azione e nessun concreto risultato è stato raggiunto dall’Amministrazione Comunale, che ha disatteso le aspettative di tutti, sia di coloro che su essa hanno riposto la propria fiducia sia dei tanti cittadini che indifferenti a schieramenti ed ideologie politiche, chiedono solo efficienza, correttezza e funzionalità per la nostra città». A questo proposito il consigliere di An sottolinea che «dalla data di consegna del Piano Regolatore del Porto a tutt’oggi, nelle Commissioni Consiliari competenti, in Consiglio Comunale e in Giunta Comunale non è stata inserita all’ordine del giorno la proposta di deliberazione del Piano Regolatore del Porto».

A questo punto parte, inevitabile, la “stoccata- di Pergolizzi al sindaco Genovese e alla sua giunta. «L’Amministrazione Comunale – dichiara – nel suo operare, deve sempre privilegiare i legittimi interessi della città mentre quando ci si trova di fronte ad ingiustificati e poco chiari ritardi, come nel presente caso, si può ingenerare l’equivoco che l’Amministrazione sia più attenta agli interessi di ben noti potentati economici che da sempre hanno egemonizzato la gestione degli approdi». Tra le righe si legge che il discorso può essere ampliato anche al mancato assenso di Genovese alla riconferma del pur lodato Garofalo alla guida dell’Authority.

Pergolizzi chiede ufficialmente, dunque, di «sapere, in considerazione dell’importanza che il Piano Regolatore del Porto riveste per lo sviluppo socio-economico della nostra città, quali iniziative l’Amministrazione Comunale intenda assumere in merito, al fine di chiarire nelle sedi opportune l’iter che si intende seguire» e conclude richiedendo che «in considerazione di quanto sopra specificato venga disposta, con urgenza, una verifica presso i competenti uffici comunali al fine di accertare l’esistenza di eventuali irregolarità o inadempienze in merito al ritardo con il quale si sta affrontando la problematica».

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