Risanamento, necessario un ufficio per la gestione condominiale degli alloggi comunali

Risanamento, necessario un ufficio per la gestione condominiale degli alloggi comunali

Redazione

Risanamento, necessario un ufficio per la gestione condominiale degli alloggi comunali

mercoledì 13 Agosto 2008 - 12:34

La proposta è del capogruppo del Pdl in consiglio comunale Pippo Capurro: «Situazioni drammatiche con persone non controllate che la fanno da padroni». Sul caso Rione Ferrovieri: «Quel provvedimento è sbagliato e va rivisto

Palazzo Zanca predisponga un ufficio per la gestione condominiale degli alloggi di proprietà del Comune. A chiederlo è uno dei consiglieri comunali più esperti in tema di Risanamento, il capogruppo del Pdl Pippo Capurro (nella foto), che ha lanciato la proposta nella seduta odierna della III Commissione (l’ultima prima del -rompete le righe- di mezzagosto), preannunciando la stesura di un ordine del giorno da mettere sul tavolo al rientro dalle ferie.

«Chiederò di vedere se esistono i presupposti di legge per la creazione di un ufficio – afferma Capurro – o se sarà il caso di autoregolamentarsi, in ogni caso bisognerà dare delle risposte a quei cittadini costretti a subire -violenze- nei propri alloggi relativamente alla gestione condominiale. Per fare un esempio, in una palazzina dove abitano dodici famiglie la quota condominiale la pagano in tre, col risultato che non funzionano ascensore, sistema idrico e quant’altro, con le persone, magari anziane, che abitano ai piani alti letteralmente prigioniere in casa propria. Un’idea sarebbe quella di inserire la quota condominale all’interno del canone, ma la mia proposta – ribadisce Capurro – è quella di creare un ufficio con tre-quattro dipendenti dei 2.100 attualmente in pianta organica, per salvaguardare il patrimonio condominiale e la sicurezza dei cittadini».

Attualmente i condomini sono gestiti da amministratori presi dall’albo del Comune o dello Iacp, «ma spesso – denuncia Capurro – non seguono direttamente le problematiche di quelle zone più -ostili-, dove ci sono situazioni drammatiche e gente non controllata la fa da padrone». Il capogruppo del Pdl non esclude che in un secondo momento la proposta si possa allargare allo Iacp, ma per il momento è pensata solo per gli stabili comunali.

Altra querelle ancora in corso, a proposito di Risanamento, è quella relativa ai 27 alloggi del Rione Ferrovieri assegnati con delibera del commissario Gaspare Sinatra senza graduatoria pubblica -per situazioni di emergenza abitativa-. Proprio Capurro aveva sollevato il problema, portando il neo assessore al Risanamento Pippo Rao a sospendere l’efficacia della delibera stessa bloccando l’intero iter. A Capurro non basta la spiegazione data dall’allora dirigente del dipartimento competente, l’ing. Giovanni Caminiti, il quale aveva spiegato che il provvedimento era stato adottato per affrontare un’emergenza che seguiva un percorso diverso rispetto a quello ordinario. «Non è così – afferma Capurro – il provvedimento è sbagliato e va rivisto».

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