Una vicenda investe in maniera seria 256 ufficiali per la riscossione, di cui 70 residenti in provincia di Messina, assunti con contratto di formazione lavoro presso la Montepaschi Serit S.p.a. e in attesa da ormai 4 anni per la conversione in rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Il personale in questione è stato formato professionalmente e assunto nel 2002 con la qualifica di Ufficiale della Riscossione, ruolo che ha svolto per due anni, ottenendo la rassicurazione della trasformazione e conseguente assunzione a tempo indeterminato considerando il fabbisogno naturale di persone idonee e capaci ad effettuare il delicato servizio di riscossione dei tributi in Sicilia.

L’interruzione del rapporto lavorativo è avvenuta in seguito alla riforma del servizio di riscossione che ha affidato le funzioni in origine attribuite alla Montepaschi Serti direttamente alla Regione Sicilia che esercita le funzioni dall’ottobre 2006 mediante la Riscossione Sicilia S.p.a., costituita con l’Agenzia delle Entrate, mantenendo la maggioranza azionaria. Sulla vicenda, già in data 11 settembre 2006, era intervenuto attraverso un’interrogazione scritta all’Ars l’ex segretario Provinciale Uil Maurizio Ballistreri. A seguito della stessa interrogazione, l’allora Presidente Totò Cuffaro, aveva invitato per iscritto l’assessore regionale al Bilancio e l’assessore regionale per il lavoro, la Previdenza Sociale e la Formazione Professionale a dare risposta all’interrogante entro il termine di 60 giorni così come disposto all’art.140 comma 4 del Regolamento interno dell’Assemblea Regionale Siciliana. Risposta che non è mai pervenuta.

Sulla questione si riserva di presentare una mozione il consigliere provinciale del gruppo Democratici Autonomisti Tonino Calabrò, auspicando il coinvolgimento del consiglio affinché si deleghi il presidente a prendersi cura della problematica invitando l’attuale Assessore Regionale al Lavoro e alla Formazione professionale per risposte concrete.